Il gaglioffo è a scuola, circondato dal solito corteggio di fanciulle in fiore. Una di esse gli chiede un passaggio. In braccio, fino alla palestra. Cavalleresco come sempre, il giovane esegue.
Peccato che, nel tragitto, i calzoncini da tennis gli calino ben oltre il limite di guardia.
Ai piedi delle scale il nostro resta in mutande, attorniato da femmine.
Roba da avvampare per l'imbarazzo.
E il biondo che fa?
Pianta i gomiti sui fianchi, gonfia il petto e dichiara: "Bene, ragazze. Sono cinque euro per lo spettacolo!"
Il pubblico sta ancora scompisciandosi.
Quel ragazzo non conosce vergogna...
martedì 16 dicembre 2014
Da sprofondare
domenica 14 dicembre 2014
Il mio amore mi tradisce
È notte fonda; la Stamberga è silenziosa, immersa nel sonno.
D'improvviso, lo squillo del telefono ci strappa ai nostri sogni, svegliandoci di soprassalto.
Noi adulti, almeno. I ragazzi non danno alcun segno di vita.
Col cuore in gola, temendo qualche pessima notizia, Jurassico risponde. Per fortuna, si tratta solo di una collega, con la quale scambia alcune battute in medichese, per poi salutarla. La sottoscritta ripiomba all'istante tra le braccia di Morfeo, mentre il plantigrado resta a fissare il soffitto.
"Beh , io vado a studiare!" bofonchia.
Apro un occhio, realizzo che sono le 3,30 e grugnisco in segno di assenso. Questo è matto, penso, prima di perdere i sensi di nuovo.
Alle sette meno venti, mi rianimo e scendo a cercare il gufo studioso.
Tutto tace, nessuna luce rompe le tenebre. Un leggero russare mi guida nella giusta direzione: il salotto della tv. Dove il mio amato compagno se la dorme, avvolto in uno Scaldotto, con un gatto acciambellato contro la panza.
Fantastico.
Io congelo di sopra, abbandonata nel talamo, mentre il coniuge giace con un felino clandestino, col quale ronfa all'unisono.
Vigliacco traditore. Invece di venire a scaldare me!
Parlo del gatto, naturalmente...

giovedì 11 dicembre 2014
Un futuro in pubblicità
mercoledì 10 dicembre 2014
Via di testa, qui col cuore
Andare a cena con i miei tre figli maggiori per festeggiare vent'anni di Mammapercaso non ha prezzo.
Dimenticarsi il cellulare al ristorante (20 km da casa) e rendersene conto sulla soglia di casa è un classico.
Poter contare su un marito che, pur se morto di stanchezza, senza subissarti di improperi fa inversione e ti accompagna a recuperarlo ti chiarisce, se mai ce ne fosse bisogno, il perché gli hai detto sì, due decenni fa.
Ne valeva la pena. Per lui, e anche per i tre che ancora se la ridono alle tue spalle. Vigliacchi.

giovedì 4 dicembre 2014
L'amore in tempo di crisi
L'amore sincero si vede. Anche e soprattutto quando è discreto e silenzioso.
Se due persone si vogliono bene sul serio lo si percepisce a pelle: persino gli estranei ne rimangono colpiti.
In questi giorni difficili lo sto sperimentando a più riprese.
Poi, viceversa, c'è gente che non riconosce l'amore nemmeno quando ne riceve a quintalate. E, guarda il caso, sono gli stessi che osservano con incredulità e sospetto i rapporti affettivi altrui.
Chi non sa amare senza pretendere contropartita è sentimentalmente zoppo. Ed è destinato a non stare al passo con chi ama davvero, con chi ha il volto solcato di rughe illuminato da un cuore rimasto bambino. Con chi tace sempre, ma dice tutto con gli occhi. Con chi non rinfaccia mai nulla, pur essendo stato il fulcro della vita di chi ama. Con chi è un inconsapevole, modesto, ammirevole esempio per tutti noi.

mercoledì 3 dicembre 2014
Che spiacere sentirti
"Pronto?"
"Pronto..." La voce chiamante è titubante.
"Ciao, Vattelapesca. Sono la Vale. Come va?" fai tu, che hai visto l'identità dell'amica sullo schermo dell'amico smartphone. Cosa che a lei non deve essere accaduta prima di chiamarti, dato che è cascata dalle nuvole quando ti ha finalmente riconosciuto. Che guaio gli errori di digitazione sulla rubrica.
"Ah, bene. Anzi, benissimo! Tu?" risponde, palesemente spiazzata.
"Mhm. Così..."
Qualcosa ti dice che non gliene frega niente di sapere davvero come va. Una me@@@, per la cronaca.
Difatti, la tua voluta vaghezza cade nel vuoto. Nessun chiarimento viene richiesto, anzi. Puoi sentire con chiarezza le rotelle della scatola cranica mettersi in moto cigolando. Ci vuole qualche secondo di attesa in linea, ma ne vale la pena: l'ineffabile si riprende dalla sorpresa, entrando in modalità "best friends forever".
Trillando come un campanellino, infila una serie ovvia di convenevoli, tra i quali spicca l'immancabile: "Ma non ti si sente mai! Aspettavo una vostra chiamata, non ti ho più sentita...Quando ci vediamo???"
"Guarda, appena ho un fine settimana libero, ti chiamo di sicuro. È un periodo un po' concitato, usciamo poco..."
"Ci conto, eh? Che qui sennò ci si perde di vista!"
In effetti, l'ultima volta che si è fatta sentire lei è perché aveva bisogno di un favore. E da allora sul tuo volto sono spuntate un paio di rughe aggiuntive.
La domanda cosmica è: se ci teneva tanto a sentirti, perché se ti chiama è solo per sbaglio?
A questo punto, scatta l'indagine sociologica. Da uno a dieci, quante sono le probabilità che ti rimpalli quando la chiamerai per uscire? E quante che sia lei a richiamare, dopo averti rimpallata?
Passano un paio di settimane.
Il weekend libero si materializza. Fedele alle promesse, le invii un sms.
Al quale risponde rimandandoti a un improbabile futuro, nel quale sarà meno incasinata.
"Ma ti chiamo, sai. Ti chiamo. Che anche mio marito vuole uscire con voi!"
Difatti, passano altri due mesi, e tutto tace.
Altro che pulizia tra gli amici di FB. Qui s'impone la pulizia tra gli amici in carne, ossa e inconsistenza . Il tempo per noi stessi e per coloro ai quali vogliamo bene è sempre meno; sprecarlo con i tiepidi mi sembrerebbe davvero un crimine.
martedì 4 novembre 2014
Nella tempesta, sempre

lunedì 27 ottobre 2014
Help!
martedì 21 ottobre 2014
Non è possibile
Ora, me ne rendo conto: ne vendono ancora, e non si tratta nemmeno di un investimento tale da richiedere un finanziamento in banca. Non è nemmeno un grave problema della vita. Però mi viene un nervoso tale, mannaggia a me! Com’è possibile riuscire in un simile gioco di prestigio??? Dove posso averlo fatto sparire, che in tre giorni di perquisizioni di casa e giardino sono riuscita a trovare solo un pettirosso morto e un giacimento di vestiti da eliminare, nascosto nell’anta di un armadietto?

lunedì 20 ottobre 2014
Dalle maglie della Rete...
lunedì 13 ottobre 2014
Ma che freddo e freddo!

venerdì 10 ottobre 2014
Manifestazione studentesca

mercoledì 8 ottobre 2014
Addio straziante (...)
Nemmeno una lacrima. Non ho versato nemmeno una lacrima.
Un evento senza precedenti, trattandosi di me: sono donna dall'addio patetico, di norma.
Stavolta, mi sono limitata a un abbraccio contenuto, soprattutto a causa della Miss. La quale Miss, tutto tranne che commossa, dopo tre secondi di stretta mi ha allontanata, con uno spazientito Pennuto! che mi ha costretta entro i confini della decenza.
Un'uscita di scena asciutta, senza fiumi di lacrime ed emozioni dilaganti, nemmeno dopo essere salita in macchina per allontanarmi definitivamente dalla mia piccina.
E qui cruciale si è rivelato l'intervento del Jurassico.
No, non mi ha avvolto in un abbraccio confortante, regalandomi un'emozione.
Non mi ha neppure dichiarato il suo imperituro amore, giurandomi di starmi accanto da qui all'eternità, alleviando la mia mestizia.
Mi ha viceversa aggredito proditoriamente, accusandomi di aver smarrito il suo borsello. Oggetto da lui appena scagliato sul sedile posteriore, detto per inciso.
Giusto per farmi passare in tre decimi dal labbro tremulo allo sguardo trucido.
"Amore, dai i numeri? Ti vedo un po' nervoso... Non credi sia il caso di far guidare me?"
Figuriamoci. Ho rimediato un grugnito, da me generosamente interpretato come delle scuse, mentre il gargoyle s'immetteva nel traffico, fiero l'occhio, svelto il passo. O quasi.
Un'auto in divieto ostacolava la manovra d'uscita, provocando un repentino rialzo pressorio nel plantigrado, e un blocco respiratorio a me.
Quando al neurologo sale il nervo, gli cala il piede. Sull'acceleratore.
In un traffico indemoniato, il nostro sgabbia con lo squalo tra un senso obbligato e tre corsie mal segnalate. Finendo, non si sa come, di fronte all'entrata della stazione.
"Tesoro, tranquillo" gli faccio io, col tono da usare con i bambini e i matti: "Da qui si va di sicuro verso l'uscita dalla città. Segui quella macchina e gira a sinistra..."
"Grrrrr.... Io ODIO Milano!"
"A quest'ora la odia anche Pisapia. Tu stai calmo che usciamo di qui per non ritornarci mai più. Almeno con l'auto..."
Un suono sommesso, tipo pentola di fagioli, indica che il nostro è in fase di rimuginazione, ma non è più pericoloso per la carrozzeria della sua auto e di quella altrui.
Una mezz'ora di patimenti nel flusso del l'Ade diretto alle autostrade, e finalmente ne siamo fuori.
Sani e salvi, ma non sereni. Si è scoperto che gli stivaletti della Miss sono rimasti in garage...
Tragedia da risolvere entro le ventiquattrore a venire. Ciò, unitamente alla scoperta che il Wi-Fi del collegio non funziona, mi precipita in modalità solving problem senza passare dal via.
Altro che occhio lucido, con questi due. Adrenalina a mille e pronta alla lotta o alla fuga. Ora decido quale scegliere.

lunedì 6 ottobre 2014
Si avvicina l'ora zero
Il seguito alla prossima puntata...

mercoledì 1 ottobre 2014
Succede anche a voi?
martedì 30 settembre 2014
Gli aquilotti abbandonano il nido...

lunedì 29 settembre 2014
Un lunedì mattina felice
venerdì 26 settembre 2014
La distrazione cronica è un difetto genetico. Ne ho le prove.

giovedì 25 settembre 2014
Buoni propositi e docce fredde

mercoledì 24 settembre 2014
La Miss fa i bagagli

martedì 2 settembre 2014
Vichinga
Litri e litri di latte

venerdì 29 agosto 2014
Debito saldato
domenica 17 agosto 2014
E' ufficiale
venerdì 15 agosto 2014
Ferragosto
giovedì 14 agosto 2014
Il matrimonio spiegato a mia figlia
