Vichinga
“Ma
che c’è in questa pentola enorme?” chiede il gaglioffo.
“I
vasi di salsa. Stanno finendo di andare sottovuoto.”
“E
non si possono spostare? Dobbiamo cucinare!”
“Guarda
che pesa…”
“Ma
come l’hai messa lì tu???”
“L’ho
messa vuota, scemo! Vasi e acqua li ho aggiunti dopo!”
“Ah,
ecco, volevo dire. Una vichinga, sennò!”
Il
filosofo apre la porta della cucina.
“Perché
apri? Ho freddo!” protesta la Miss.
“Mi
apro un varco. Così portiamo fuori la pentola.”
“Vedi
che ti fa male il polso. Fai fare a Matteo” obietto io.
“A
me fa ancora male la spalla” risponde il gaglioffo.
“Mettetevi
insieme, un braccio per uno…” suggerisce la sottoscritta, la quale sta perdendo
la pazienza.
La
nostra casa è funestata da patologie tendinee, di recente.
“Ok,
tu potresti metterti così, io la prendo di là… Aspetta che vado un attimo… Ma
chi l’ha spostata, adesso?! E’ sul tavolo fuori!”
“Io”
risponde, asciutta, la veneranda genitrice.
Il
trio dei figli sgrana gli occhi, mentre Matteo da voce al gruppo, scuotendo la
testa: “Selvaggia…”
Chi
fa da sé fa per tre. E’ sempre stato il mio motto. E tale resterà, fino a che
morte non mi separi dai miei traguardi impossibili.
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