No guilt trip
Voglio fondare un movimento. Un movimento per l'abolizione dei sensi di colpa.
Lo chiamerò "No guilt trip", e inviterò tutte le mie amiche e i miei amici a iscriversi.
Quanto a me, mi propongo di esserne il fondatore, giacché dai sensi di colpa mi sono liberata da un bel po' e da allora la mia vita è cambiata. In meglio.
Sono più serena, sorrido di più e non vedo più tutto nero.
Mi sento felice come mai lo sono stata e rendo più felici coloro che mi stanno vicino.
Ho acquisito persino una rarissima abilità: quella di far andare d'accordo le persone, dirimendo le contese e ponendo le basi perché non se ne creino.
Ho incrementato la mia lucidità, irrobustito il mio pragmatismo e riesco sempre a cavarmela, anche in mezzo ai problemi più complessi ed emotivamente coinvolgenti.
E tutto ciò non perché io sia più brava del resto del mondo. Credetemi, di imbranate come me ce ne sono poche. Spesso prendo granchi colossali, specialmente con le persone; inguaribile ottimista, mi aspetto dagli altri sempre il meglio.
Il più delle volte ho ragione, e difatti quando sono nei guai non si contano le persone che si fanno in quattro per darmi una mano.
Tra i tanti, c'è sempre qualche serpente; peccato io non abbia ancora imparato a notarli, quando strisciano nell'erba alta delle mille rogne che infestano le mie giornate.
Tuttavia, preferisco rischiare di regalare un po' di affetto a chi non lo merita piuttosto di chiudermi, negandolo alle tante persone meritevoli che incontro.
Ciò che ha fatto la differenza è stato smettere di dare ascolto a chi cercava di manipolarmi come una marionetta, inoculandomi sensi di colpa più tossici di una droga pesante.
Quando si devono prendere decisioni importanti, è necessario essere oggettivi. Osservare i fatti e le circostanze con onestà intellettuale e uno sguardo d'insieme, possibilmente esercitato dall'alto. E' una posizione che offre una visione completa.
Un'ottica impossibile da assumere quando siamo soffocati dai sensi di colpa e convinti di dover risarcire qualcuno. Un risarcimento, in genere, preteso per guasti non provocati da noi. Anzi, spesso ci addebitano danni dei quali siamo vittime quanto e più di chi cerca di farceli scontare.
Se le nostre scelte sono condizionate da un super-io bugiardo, creato e alimentato da qualcuno troppo ego riferito per preoccuparsi del nostro bene, come possiamo sperare di essere liberi?
Guardandomi attorno, scopro di averne abbastanza.
Ne ho abbastanza di vedere gente che si distrugge l'esistenza per vivere una vita decisa da altri.
Non sopporto più di raccogliere le lacrime di chi si crede sbagliato solo perché osa essere se stesso.
Non intendo tollerare le pressioni di chi crede di poter usare i sentimenti di chi gli vuole bene per tirare l'acqua al suo mulino.
Abbiamo una vita sola, non possiamo sprecarla nell'attesa di tempi migliori. I tempi migliori arriveranno solo se sapremo fare le scelte giuste.
Scelte che tengano conto, sì, delle esigenze degli altri e dei nostri doveri (come genitori, coniugi, figli e via a andare, quale che sia il ruolo da noi interpretato di volta in volta), senza però dimenticare ciò che è giusto per noi.
Fare di noi stessi l'ultima ruota del carro non lo farà procedere più spedito. Al contrario, lo condannerà inesorabilmente a fermarsi. Perché quella ruota non reggerà a lungo alle sollecitazioni del terreno, finendo con lo spezzarsi.
Viviamo la nostra vita in prima persona.
Non facciamoci condizionare dagli altri; impariamo a distinguere l'amore dalla possessività, i doveri dalle imposizioni, il buon senso dalla protervia di chi crede di avere la verità in tasca. Faremo del bene a noi stessi e a chi merita davvero il nostro amore e la nostra dedizione.
Allora, c'è qualcuno che si iscrive? Lo creiamo un forum di discussione su tutte le c@@@te che abbiamo fatto e che facciamo, per dare retta a chi ci vuol condizionare?
Fatevi vivi. Sono curiosa di sentire la vostra opinione.
Commenti
Posta un commento