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Visualizzazione dei post da luglio, 2012

Tre giorni in Liguria

Entusiasmanti. A dire poco e minimizzare. Siamo stati ospiti di persone straordinarie, capaci di farci sentire a casa nostra tre minuti dopo esserci conosciuti. E dire che non ci eravamo frequentati per nulla, nemmeno via mail: Simona, l’organizzatrice dell’intero ambaradan, mi ha seguita di soppiatto per mesi, tra forum e blog, senza mai palesare la sua presenza. Un’autentica ghost reader. La nostra si è fatta viva a Milano, per la mia presentazione, salvo poi sparire nuovamente dal web: qualche sporadica telefonata, per definire la logistica dell’incontro che aveva architettato, indi il silenzio. Nell’ombra, tuttavia, la donna lavorava per tre: con l’ausilio di familiari, parenti, amici e collaterali ci ha preparato una sorpresa da lasciarci senza parole. Tanto per cominciare, la location: Diano Arentino è un paesino da favola, e da favola è la festa dei palloncini organizzata dai nostri (nuovi) amici. E durante il tradizionale festeggiamento annuale, questa volta hann

Quanto sto bene a casa mia

Si fa per dire: in realtà, loro vanno oltre. I miei figli, intendo: vanno oltre le mie capacità di comprensione. In un impeto di buona volontà improvvisa – situazione tanto lodevole quanto sporadica – il gaglioffo decide di ripulire la porta della sua camera da letto. Coperta da un fitto tappeto di foto, poster e cartelli minacciosi contro le violazioni della sua privacy, accumulatosi negli anni, dubitavo sarebbe tornata al suo candore originario. In realtà, il nostro è riuscito nel suo intento: ha fatto sparire ogni traccia dell’infame collezione, per lasciare spazio a… un cratere. Già, un cratere: qualcuno – non è dato sapere né chi né quando – è riuscito a colpire la porta con tale violenza da sfondarla in un punto. L’avvallamento è tanto profondo da escludere a priori  la possibilità di mascherarlo con una passata di vernice: lì andrà impiallacciata di nuovo. Come riescano ad essere tanto distruttivi mi sfugge: analogo danno, a suo tempo, fu provocato dal filosofo su di u

Adulta anche la Miss

Anche la Miss. Da domenica, è maggiorenne anche la Miss: fatico a farmene una ragione. Un paio di giorni prima del suo compleanno mi ha beccata al supermercato, faccia da cocker e occhio languido,   a lisciare con la mano un pagliaccetto da bambina, taglia mesi sei. “Pennuto! La finiamo o no?! Cammina, vieni a cercare i gelati del papà…” mi ha trascinata via l’interessata, scuotendo la testa, mentre io mi voltavo a guardare i calzini mini con aria nostalgica. “Tu non mi capisci. Io mi perdo nei ricordi e tu mi costringi…” “… a comportarti come una persona normale. Mamma, sei ridicola!” Ha ragione. Sono ridicola. Sarà che sto crescendo un numero esagerato di figli, però mi sono goduta un numero decisamente inferiore di pupattoli; sarà che guardarla crescere mi fa quasi male al cuore, per quanto velocemente è diventata grande; sarà che è la mia unica femmina, e con le femmine le mamme hanno un rapporto speciale… ma ogni compleanno peggioro. Non oso pensare a cosa combi

Otite due

Va un po’ meglio. Mi sto bombardando di sostanze estranee, ma sembra che almeno funzionino. Oggi   mi sono concessa un giro in bicicletta, senza esagerare con il ritmo e la distanza. Ho incrociato diversi signori anziani dall’aria gentile, che mi hanno sorriso, un paio di giovanotti concentrati e sbuffanti, che mi hanno ignorata, una donna di mezza età dal viso arcigna, che mi ha fulminata. Forse dipendeva dal fatto che viaggiava contromano: niente come l’essere dalla parte del torto aizza i malmostosi. Comunque sia, mi sono proprio goduta questa pedalata: per come stavo ieri, temevo c’avrei messo dei giorni, a tornare in sella…  Grazie a tutti voi per il sostegno. Mi avete consolata!

Otite

Gente, da sabato sono uno straccio. Antibiotici e antiinfiammatori a gogò, e sono sorda lo stesso. Con l'orecchio ovattato e tutto il lato sinistro della testa indolenzito, non ce la faccio a ticchettare lo stesso: ora sento il mio dottore, e vedo il da farsi. Vi aggiornerò quanto prima. Per ora, passo e chiudo.  A presto!

Romanticismo esplosivo

Metti una sera dopo cena, a Casa per Caso. Jurassico giace tra i cuscini, allungato sul divano, indossando il consueto abito da sera (calzoncino nocciola, vetusto, abbinato a T-shirt ginnica giallo limone: il ranocchio Kermit, l’ha ribattezzato la Miss). La fanciulla e io, dal lato opposto, siamo accartocciate una accanto all’altra, esilarate dalle comiche vicende di Manuale d’amore : considerato il periodo, mai titolo fu più indicato. Jurassico, con la scusa che l’ha già visto, alterna fragorose risate a fughe momentanee, durante le quali va a procacciarsi cibo: di volta in volta, torna addentando una pesca, un cornetto Valsoja, un paio di albicocche. Meno male che vuole dimagrire. Verso la fine del film, il nostro sparisce un’altra volta: distratte dalle immagini sullo schermo, le due donne lo ignorano totalmente. Manco ci accorgiamo che è uscito dalla stanza, a dirla tutta. D’improvviso, in cucina esplode un botto fragoroso,   seguito da un preoccupante scroscio di vetr