Romanticismo esplosivo
Metti
una sera dopo cena, a Casa per Caso.
Jurassico
giace tra i cuscini, allungato sul divano, indossando il consueto abito da sera
(calzoncino nocciola, vetusto, abbinato a T-shirt ginnica giallo limone: il
ranocchio Kermit, l’ha ribattezzato la Miss). La fanciulla e io, dal lato
opposto, siamo accartocciate una accanto all’altra, esilarate dalle comiche
vicende di Manuale d’amore: considerato
il periodo, mai titolo fu più indicato.
Jurassico,
con la scusa che l’ha già visto, alterna fragorose risate a fughe momentanee,
durante le quali va a procacciarsi cibo: di volta in volta, torna addentando una
pesca, un cornetto Valsoja, un paio di albicocche. Meno male che vuole dimagrire.
Verso
la fine del film, il nostro sparisce un’altra volta: distratte dalle immagini
sullo schermo, le due donne lo ignorano totalmente. Manco ci accorgiamo che è
uscito dalla stanza, a dirla tutta.
D’improvviso,
in cucina esplode un botto fragoroso, seguito
da un preoccupante scroscio di vetri infranti. Dopo un silenzio attonito, si
ode la voce di Jurassico esclamare, con tono incerto: “Ma porca miseria…”
In
un nanosecondo, entro in modalità di emergenza: “Ti è caduta la bottiglia dell’acqua?
Ti sei tagliato?” chiedo, correndo verso il luogo dell’incidente. Già mi vedo a
tamponare il sangue che scorre. Trovo mio marito con una bottiglia di prosecco
in mano, circondato da cocci, sparsi per ogni dove. Due bicchieri sono sul
tavolo, intatti. E pure lui, grazie al Cielo, è integro: nemmeno un graffio.
“Ebbene?
Che è successo?”
Senza
proferire motto, alza il naso: seguo il suo sguardo, per scoprire che non
abbiamo più la plafoniera della cucina: disintegrata. I cocci arrivano fino al
salotto.
“Mai
successa una cosa del genere… Non avevo nemmeno finito di togliere la
gabbietta, che il tappo mi è partito come un proiettile! Guarda che casino,
mannaggia…”
Quell’uomo
non perde mai il controllo del suo vocabolario; non riesco a capire come
faccia. Se dovessi dar retta al mio istinto, in questo momento darei la stura a
una sequela d’improperi che nemmeno l’Esorcista: decido di concentrarmi sul
fatto che, almeno, il consorte è sano e salvo, e metto mano alla ramazza. Anzi,
mettiamo mano: una scopa ciascuno, ripuliamo il disastro, salvaguardando l’incolumità
dei figli. I nostri quattro, in casa, girano tutti rigorosamente scalzi: non c’è
verso di convincerli a indossare un paio di ciabatte.
Mentre
siamo lì, impegnati a cancellare ogni traccia dell’accaduto, Jurassico brontola
in sottofondo, imbronciato: “E io che volevo farti una sorpresa, arrivandoti
con un bicchiere di prosecco fresco…”
Decisamente,
la serata non si è conclusa come aveva preventivato, poveretto: aveva pensato a
un'entrata a effetto, invece ha fatto il botto. Noi due non abbiamo fortuna,
quando decidiamo di fare i romanticoni: c’è sempre qualcosa che va storto,
quando ci proviamo. E’ matematico, purtroppo.
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