Sindrome di Cassandra
“Ciao.
Tutto bene oggi? Nessuna aggressione fisica?”
“Sì,
sì, tranquilla. Sono incolume.”
“Incolume…
Incolume prevede che tu abbia corso un rischio. Si dic…”
“Appunto.
Ho rischiato un’intossicazione alimentare.”
E
qui la maestrina si gela, mentre la mamma si scalda di colpo: “Oddio, ma come?! Mi rischi la vita a giorni
alterni, in quella scuola?”
“Taci,
va’… Una nostra compagna ha portato una torta ammuffita.”
“…”
“Poveraccia,
mica l’ha fatto apposta. E’ che come al solito l’unico che se ne accorge sono
io.”
“Sarà
la consuetudine. Il nostro frigo spesso contiene roba coperta di muffa…” commento,
con un vago senso di colpa. La corretta gestione delle derrate alimentari mi
costa sempre un notevole sforzo, mentre i risultati sono tutto fuorché
notevoli.
“Io
li ho avvisati. Guardate che lì quel
verde è muffa! Non mangiate quella roba.”
“Eccolo lì, sempre il
solito str@@@@. Perché devi criticare a vanvera? Sono canditi!”
“Canditi…? Non mi pare
proprio.”
“Finiscila!”
“Mhm. Vabbè, sto zitto,
però io non la mangio. Deve pure fare schifo, oltre a far male!”
“Ahem… Ragazzi… Non vi
sembra che sappia un po’ di gorgonzola questa cioccolata…?”
“Matteo, assaggia qui!”
“Io
l’ho assaggiata, però l’ho sputata subito. Era una roba inaffrontabile. Non so
come abbiano potuto mangiarla lo stesso… Comunque alla fine hanno smesso ed
erano anche preoccupati. Me ne sono andato a casa augurando a tutti una buona
permanenza sul water! E meno male che non mi volevano credere...”
“Mio
caro, da Cassandra al Grillo Parlante i dispensatori di verità scomode non
godono né di credito né di simpatie. Fattene una ragione, figlio. Va così: se
non ti schiacciano è andata ancora di lusso.”
Pazzesco.
Una volta me lo prendono a morsi, l’altra cercano di avvelenarmelo… Una vita
piena di rischi, quella di mio figlio. Sarà per quello che dice di voler
entrare nell’esercito, se non lo prendono a Medicina. Che sia l’abitudine alla
lotta per la sopravvivenza?
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