Le valigie nell'ingresso
Per favore, non ditemelo. Non ditemi così: sta andando solo a Padova, lo posso andare a trovare quando voglio, con Skype sarà come se fosse qui, anzi, meglio. Salvo rare eccezioni, con quella giovane ostrica non si scambiano più di dieci parole al giorno. Non ditemelo: è un adulto, se vivessimo in un Paese anglosassone sarebbe fuori di casa da anni, ha finito la triennale dunque evviva evviva, con questo sistema anche la magistrale arriverà prima di sicuro. Sono tutte cose che so e che mi ripeto come un mantra da un pezzo. Stamattina è tutta un’altra cosa, però. Stamattina le valigie stracolme sono tra i piedi per l’ultima volta, tra poco andrà a prendere il treno e da stanotte non dormirà più a casa. Un’altra testa sul cuscino che non posso più contare prima di andare a dormire. Senza contare che di certo nel prossimo biennio un’esperienza all’estero salterà fuori: e allora lì sì che non sarà dietro l’angolo. E poi, se non torna? Se trova fuori dai confin...