Lo sapevano tutti, tranne io



Nessuno sfugge a questa amara realtà. Nemmeno io, a quanto pare.
I fatti: venerdì girovagavo senza meta per la casa, persa in una conversazione telefonica con un’amica che non sentivo da ere geologiche. Durante uno di questi giri viziosi, giungo sino alla tana dell’orso – alias: lo studio di Jurassico – dove uno spettacolo inconsueto attira il mio sguardo. Tra porta e poltrona, noto sul pavimento qualcosa che sembra segatura; che il folle si sia anche dedicato alla falegnameria di contrabbando? Conoscendolo, la cosa non è improbabile. Così come non sarebbe improbabile che, dopo aver realizzato un’opera di bricolage da manuale, l’infingardo avesse lasciato alle sue spalle morte e distruzione. Cose viste più volte, a Casa per Caso.
Mi avvicino per capire la natura del corpo estraneo, e l’orrore mi travolge: sono centinaia di uova di formica! Un’invasione in piena regola. Unica, magra consolazione, il fatto che ancora non si siano dischiuse: diversamente, starei qui a relazionare su un'autentica piaga biblica.
Presa da furia sterminatrice, scarico un metro quadro di polvere insetticida, inviando nel contempo una sequela di fantasiose maledizioni all’amato consorte, il quale m’impedisce di mettere le mani nel suo studio e bonificarlo come dico io.
Dopo l’aspersione, invio al nostro il seguente messaggio: Noto con piacere che hai messo su un simpatico allevamento di formiche, nel tuo studio…
Nessuna reazione.
Spietata, gl’invio anche il reportage fotografico realizzato in loco.
Silenzio. Posso sentirlo bofonchiare anche da qui, comunque. Conosco il mio pollo.
Tua figlia è indignata, Matti sconvolto. Entrambi stanno berciando:  "E meno male che questo è anche un medico! Che schifo!!!”
A questo risponde:  Troppa acqua anche per le formiche!
Poi, sparisce di nuovo.
Al suo rientro, mi saluta garrulo: “Ciao, splendida!”
In realtà, sembro maga Magò, in tenuta da grandi pulizie, il capello sconvolto e la faccia truce.
“Piantala. Vedi di sgombrare quello studio, dandomi la possibilità di pulirlo a fondo,  altrimenti uso il sistema dello zio Carlo: dò fuoco al formicaio!”
“Ah, dunque quelle erano uova? Ogni tanto ne trovavo qualcuna, ma mai tante così…”
Dunque l’infame lo sapeva. Sapeva di essere oggetto di un attacco nemico, ma ben si è guardato dall’informarmi della cosa. Forse temeva di scatenare la puliziotta che si cela in me.
“Già. Siamo arrivati all’invasione degli ultracorpi: la mia vita è diventata un film horror. Comunque sia, sappi che tua figlia fa riferimento a te come “tuo marito”. Mi ha comunicato che sino a che non sistemerai lo studio, non sarai più il suo papà!”
“Allora la cosa è proprio grave… Provvederò quanto prima!”
“Certo che è grave!” interloquisce la Miss: “Ma hai idea di quello che faccio io, se mi trovo la camera invasa dalle formiche per colpa tua?! Faccio un infarto!”
La ragazza nutre un’avversione quasi patologica per gli insetti. La faccenda l’ha scossa nel profondo.
L’ultimo atto di questa tragicommedia si è consumato stamattina. All’arrivo della colf, l’ho informata dell’accaduto.
“Formiche? Uova di formica? Davvero? Io le trovavo spesso lì, dietro la porta: non capivo cosa fossero, ma ci passavo l’aspirapolvere…”
Insomma, lo sapeva anche lei. L’unica tenuta all’oscuro di tutto ero dunque io.  
E' proprio vero: la moglie è sempre l'ultima a sapere!


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