Parentesi rosa

Ieri, come sempre, alle due del pomeriggio ero in cucina, pronta ad accogliere la Miss al suo rientro da scuola. Quella ventina di minuti  dedicati dalla nostra al pranzo sono un momento tutto nostro: quello il cui mi racconta com’è andata la giornata, e pure quello in cui facciamo quattro chiacchiere fra donne.
Un gioiellino, per la sottoscritta, incastonato in una giornata di corse, incastri improbabili fra mille impegni conflittuali tra loro e seccature a non finire.
Ebbene: questo momento magico si sta trasformando in un romanzo rosa. A puntate.
Due giorni fa, scopro che c’è un ragazzo dell’ultimo anno il quale si è invaghito di lei: il che non rappresenta una novità. La novità è costituita dalle modalità di approccio del giovane, decisamente fuori dal comune.
Durante una delle lezioni della mattinata, una professoressa si è bloccata all’improvviso, per rivolgersi a mia figlia: “Vale, ti devo rendere partecipe di un gossip…”
E qui è partito una specie di stacchetto pubblicitario a favore dello spasimante della fanciulla: la quale, di fronte a tutti i compagni, è stata resa edotta dell’interesse suscitato nell’intraprendente giovanotto, di quanto egli sia un tipo affidabile, serio e abbastanza studioso da garantirsi la sufficienza in tutte le materie, e di come lei (la prof, intendo) fosse stata incaricata di trasmettere tali informazioni all’interessata.
Valentina è rimasta attonita: non sapendo bene cosa fare, si è fatta una risata, registrando l’informazione.
La prof, intanto, continuava a fare la testimonial del giovane Romeo, sollecitandola a concedergli almeno uno sguardo, un sorriso… come Beatrice con Dante.
E almeno la forma è salva: siamo al Classico. La citazione dotta ci sta tutta.
L'altro ieri, appena tornata a casa, mia figlia mi aveva narrato questa prima puntata. Cui ne è seguita un’altra, ieri: “Mamma, io devo cambiare istituto! Oppure vado a scuola con un sacchetto in testa. Non è possibile: non bastavano gli alunni della zia che le chiedono il mio numero di telefono. Adesso ci vuole anche la prof che sponsorizza l’alunno innamorato! Ah, ti avviso che ho bevuto un bicchiere di vino, stamattina…””
“Prego? Vino??? Che, vino?!”
“Boh, credo fosse un prosecco…”
Ecco i fatti: in mattinata, a un’ora che manco voglio sapere, il giovane si presenta alla porta, chiedendo con un gran sorriso alla docente in cattedra se fosse possibile “rapire” Valentina. Manco a dirlo, ha ottenuto un sì entusiasta: mi sa che l’aula professori è diventata una specie di confessionale del GF. Qui tutti sanno tutto… e sono tutti complici del suo adoratore.
La Miss si è trovata catapultata in una festa di compleanno (del protagonista, ovvio) il quale, per l’occasione, aveva persino portato lo spumante. Prima volta in cinque anni di frequenza. La prof al centro della scena (poteva mancare la regista del nostro serial?) dopo averla informata di questo non trascurabile particolare, l’ha sollecitata ad approfittare del beveraggio alcolico, per brindare alla salute del giovanotto. 
Mia figlia ha preso un mezzo bicchiere e ha eseguito gli ordini. 
“Eheheheh, allora cedi alle tentazioni, eh…?” si è sentita dire, con aria complice, dal cupido in gonnella. 
La Miss avrebbe voluto sprofondare: “Mamma, ero così imbarazzata che non gli ho manco fatto gli auguri… Tutti che mi guardavano! Proprio a me, che ODIO essere al centro dell’attenzione!”
Dopo un paio di minuti, durante i quali è stata sottoposta a una PET dai compagni (e dalle compagne…) di classe del suo audace ammiratore, la protagonista di cotanta passione è riuscita a darsi alla fuga.
Ora come ora, la liason è di dominio pubblico. I professori fanno il tifo per il giovanotto, tutta la scuola attende le decisoni di mia figlia. Alla facciaccia della privacy.
La quale mia figlia… è possibilista. Se lui le chiederà il numero di telefono, glielo darà: il giovanotto non è male, dopotutto. I suoi metodi sono un tantinello sopra le righe, ma lo spirito d’iniziativa non gli manca di sicuro.
Quello che manca a me, a questo punto, è il coraggio di andare a parlare con quest’insegnate. Che mi racconterà? Secondo mia figlia, la donna è capace di raccontarmi tutto, per filo e per segno. Non so proprio che farò, se davvero lo farà.
Quanto al seguito della storia... ci sentiamo alla prossima punata!



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