Chiarimenti sul post precedente
Il
gaglioffo. Sono reduce dalla riunione plenaria con i suoi professori: una
specie di girone dantesco, dove dozzine di professori ricevono, in
contemporanea, i genitori di tutti gli alunni.
Non
vi posso descrivere che incubo: con un caldo bestiale, in piedi dalle due e
mezzo alle sei (ora nella quale sono fuggita, anche per via della zia,
abbandonata con i soli ragazzi in casa, per ore e ore…), circondata da un’orda di madri, con qualche sporadica presenza maschile.
Le
solite chiacchiere di corridoio, le consuete vanterie di svariate madri di altrettanti
alunni perfetti, i discorsi di sempre, ripetuti fino alla nausea.
Due
ore e mezzo di attesa per ogni professore: ho parlato con tre di loro soltanto,
ma mi è bastato. E avanzato.
All’uscita
dal colloquio con la coordinatrice di classe, ho dichiarato: “Scusate, per me
basta. Ora vado a farmi un the di cicuta…”
A
sbarrarmi il passo, tre madri impegnate in una fittissima conversazione,
bisbigliata a mezza voce, guardandosi attorno guardinghe: “Lo sapete? Ci sono
famiglie cui è arrivata una lettera di avviso: hanno i figli a rischio!”
“Ecco,
appunto. Io sono una di loro.”
“…”
“No,
non so cosa dice la lettera. Non l’ho ancora ricevuta. Ma la prof, qui, mi ha
avvisata che me l’hanno spedita. Ergo, se permettete, vado a porre fine alle
mie sofferenze…”
Incerte
se ridere o farmi le condoglianze, le tre grazie si sono scostate, facendomi passare, infilzandomi con
sguardi carichi di compatimento.
La
madre del mentecatto.
Nella
tragedia, confesso che mi scappava da ridere: ho riferito la scena al
mentecatto in oggetto, non prima di averlo sommerso di querimonie.
Disattento,
disorganizzato, superficiale nello studio e inefficace nelle prove. Sia scritte
che orali. La riga dei suoi voti, in tutte le discipline, è un cimitero. E’ riuscito a peggiorare nettamente, pur partendo dal quattro e mezzo: ora viaggia
sul tre franco.
Una
meraviglia.
Mi
hanno suggerito di svanire per sempre da quella scuola, e di scegliere qualcosa
di più adatto al tipo; al mio commento “Uno stage in miniera?” mi è stato
risposto “E’ lei a dirlo…”
Per
tutti i diavoli, lo ammazzerei. E lui che è convinto di studiare, pure: e, in
effetti, lo fa. Solo che non lo fa bene, o non abbastanza bene.
L’esperimento
di lasciarlo fare da sé è miseramente fallito: solo che il tipo è tosto, e non
vuole arrendersi.
“Mamma,
lo confesso. Lo sai che sono un teorico del secondo quadrimestre: nel secondo quadrimestre
si recupera…”
“Omissis, omissis, omissis,
omissis, OMISSSSSSISSSSSS!!!”
“Sì,
hai ragione. Ci posso provare? Mi date altri due mesi, prima di arrenderci?”
Bel
quesito. Abbiamo indetto una riunione al vertice, vagliando tutte le
possibilità: ne sono uscite delle belle.
Ma
quelle ve le racconto domani. Per ora, vi volevo solo chiarire perché sono così
disperata. Come avete letto, ne ho ben donde. Ora vado: Jurassico mi attende!
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