Crollo delle certezze

Credevo di saper cucinare: la scorsa settimana ho preparato una paella da far leccare i baffi all’intera famiglia. Ieri pomeriggio, decido di concedere una replica: e per far anche meglio, me ne vado in pescheria, invece che al supermercato. Spendo il doppio, convoco la ragazza di Andrea per cena, e mi preparo a stupire tutti con effetti speciali.
Manco a dirlo, mi viene uno schifo.
Ho sbagliato la cottura del riso, lasciandolo crudo, e l’intera realizzazione è risultata dieci volte inferiore a quella precedente.
Che delusione…
E quei vigliacchi di Andrea (il filosofo) e Jurassico che hanno passato la serata a dileggiarmi! Crudeli.
Solo le due donne mi hanno difesa, nel silenzio-dissenso del resto della famiglia. Piccata, la Miss ha ribattuto a suo padre, che mi massacrava: “Beh, papà, fattela tu, la prossima volta!”
La bella del bullo, invece, mi consolava: “Ma a me piace anche stasera…”
Nel frattempo, il bullo se la rideva, a sentire suo padre intimarmi di rifarla come la precedente, e di invitare nuovamente la fanciulla a cena, a titolo di risarcimento. Dopo il ravvedimento operoso per aver dimenticato di pagare l’ICI, a giugno, mi tocca anche quello per la paella sbagliata.
Che nera, ragazzi.

Credevo di essere – diventata – una scrittrice: mia figlia, ieri, mi ha mandato il seguente sms: Pennuto :-D In piazza ho trovato la signora X che sta leggendo il tuo libro e ha detto che è proprio divertente! Appena ha visto che era in libreria, l’ha preso subito :-)
Qui i riscontri si stanno facendo numerosi, mi son detta: sarà un libello, avrò sì e no cinquanta lettori, ma almeno diverte. E' confortante.
Poi, sono andata ad acquagym.
In spogliatoio, ho incontrato una delle mie prime lettrici: una che mi aveva recensito direttamente dalla vasca, qualche giorno fa. Appesa a una tavoletta galleggiante, tipo naufrago, mi aveva confidato le sue (positive) impressioni.
Stavolta, dopo avermi chiesto come reagiscono i miei lettori, ed essersi sentita rispondere che qualcuno mi chiede quando ne scriverò un altro, mi risponde: “Evvai! Coraggio, che diventi una scrittrice!”
Ah. La domanda è: adesso cosa sono, allora? Un ghost writer? Una scribacchina per finta? L’ho chiesto ai miei carnefici, di fronte alla famigerata paella, ma mi hanno risposto con una risata, senza provare nemmeno a rincuorarmi. Cattivi.

Credo che registrerò la giornata di ieri alla voce martedì nero.
Meglio chiudere la Borsa, per eccesso di ribasso: stasera, pizza take away. E invece della piscina, meglio la bici: l’unico che incontro è un simpaticissimo vecchietto col girello. Che mi fa sempre un sacco di complimenti, quando passo.
Chissà che recuperi anche un po’ di autostima, perdinci: qui mi son crollate le poche certezze che mi ero costruita. 






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