Ferie in Paradiso
D’accordo.
Non sarà una spiaggia caraibica, ma è una filiale Paradiso Terrestre lo stesso.
Un campeggio immerso in un bosco - riserva naturale - affacciato su uno dei due laghi di Monticchio:
due piccole perle, risultato dell’eruzione vulcanica del Monte Vulture. Sembra
di stare nella radura della fiaba di Biancaneve, circondati da una vegetazione
lussureggiante, con un clima delizioso. Persino i miei capelli si sono placati,
di fronte a tanta magnificenza.
La
gioventù sciama fuori dal camper, prendendo subito possesso dell’area
circostante: va da sé che consumiamo il pranzo sotto le fresche frasche, con le
cicale a fare da sottofondo musicale.
“Che
meraviglia, si sta da Dio…” sospira il gaglioffo.
Poi
si guarda intorno, scoprendo che siamo gli unici rimasti: “Ma… dove sono gli
altri? Non c’è più nessuno! “
Al
levarsi di una brezza sottile, dichiara: “Io abito qui. Ho deciso.”
Jurassico
gongola, la Miss e io tubiamo. L’atmosfera da Eden riattizza l’amor filiale
della mia signorina.
Giunta
l’ora della pennichella post-prandiale, i due ex-fratelli coltelli, attualmente
compagni inseparabili, condividono un materassino da spiaggia, ingaggiando una
lotta all’ultima cuscinata. Il premio in palio è il mio mini cuscino, un oggetto risalente ai
tempi del camper appartenuto al mio papà. Roba dei primi anni Ottanta: un
residuato bellico in piena regola. Per evitare che me lo spiumino, gliene
fornisco un altro, così i due si addormentano, cuffiette in testa, immersi
ognuno nel suono della propria playing -list: perfetta sintesi fra natura e
tecnologia.
Nel
pomeriggio, raggiungiamo la pieve, arroccata su un’altura a picco sui laghi:
foto a raffica, visita al museo di storia naturale, dove i due decidono di
organizzare una battuta di caccia all’interno della riserva. Non intendono
tornare a casa senza un esemplare di gatto selvatico, un volpacchiotto e una
talpa. Ce ne vuole del bello e del buono, per dissuaderli da tali bellicose
intenzioni.
A
cena, di fronte all’ampia offerta locale, la nostra dieta va a farsi benedire.
Siamo
così sereni da non essere infastiditi nemmeno dagli attacchi aerei: “Guarda,
mamma” dice il manigoldo “Sono il re degli insetti! Ho un’aura di moscerini…”
Stanotte,
il concerto degli anfibi, a pochi passi dal nostro camper, ci sembra una
sinfonia e ci culla come una ninnananna.
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