E le vacanze continuano...
Il
gaglioffo, con aria soddisfatta: “Ahhhh… Queste sì che sono vacanze!”
Jurassico:
“Mhm.”
La
Miss: “Io mi faccio di quelle dormite… YAWN… Ora scendo in spiaggia! Vieni
anche tu, pennuto?”
Io:
“No. Sto troppo bene qui all’ombra. Non mi voglio perdere nemmeno un alito di
questa brezza fresca… Vengo giù dopo, a farmi una nuotata.”
La
Miss: “Sì, goffo tacchino… Così poi facciamo il bagnetto assieme!”
Al
mare, mia figlia ha un regresso all’età infantile. Mi tratta come un gioco
gonfiabile: in effetti, se non la pianto di mangiare come un bufalo, non sarà l’unica
a scambiarmi per una boa. Ne sto acquistando rapidamente le fattezze, ahimè.
Il
gaglioffo: “Caspita. Sto facendo la vita di un gatto: dormo, mangio e mi sdraio
al sole!”
Jurassico:
“Mhm.”
Io:
“Sono felice che vi rilassiate, ragazzi. Cercate di non scottarvi e attenti
alle rocce!”
Il
gaglioffo: “Non me ne parlare. Ieri mi sono sbriciolato il mignolo su di un
masso. E quella lì che rideva come una scema, mentre io mi schiantavo i piedi
contro le pietre!”
La
Miss, ridacchiando intenerita: “Povero Matti…”
Io:
“Ragazzi, la fascia rocciosa è larga cinque metri. Più avanti, c’è una secca di
mezzo chilometro!”
La
Miss: “Davvero? Non lo sapevo. Non mi sono arrischiata ad avanzare, perché
avevo paura che non si toccasse e che lui annegasse. Poi come vivo, io, con una
responsabilità del genere addosso?”
Io:
“Guarda che quello nuota meglio di te. Siamo dentro a una baia: non ci sono
correnti, l’ho testato stamattina. Potete stare tranquilli…”
Il
gaglioffo: “Allora un po’ di bene me ne vuoi, sorella!”
La
Miss: “Non esageriamo. Ho detto solo che non voglio responsabilità!”
Ecco,
appunto. Non abbandoniamoci a inopportune dichiarazioni d’amore, che un domani
potrebbero essere usate contro di noi: siamo ancora in fase di guerra fredda,
con gli ultimi due. Ci vorrà ancora qualche anno perché le ostilità abbiano
definitivamente termine, e inizi una positiva collaborazione reciproca, fatta
di sana omertà quando serve e appoggio comunque e quantunque. Già visto succedere, più volte, a Casa per
Caso.
In
ogni modo, per ora la tregua regge. I due non hanno mai litigato, si offrono
sostegno e compagnia, si occupano l’uno dell’altra e stanno volentieri persino
con noi. Dimenticata la TV, della quale nessuno ricorda più nemmeno l’esistenza,
facciamo tardi a ridere attorno a un tavolino traballante, accucciati in
seggiole troppo basse, col sottofondo delle cicale che, al calar del sole, passano
il testimone ai grilli. Il relax è tale che, a differenza di quanto accaduto
col concerto delle rane, il loro canto ci concilia il sonno, invece di
ostacolarlo.
L’unico
che soffre è Jurassico: quello vorrebbe essere sulle Alpi, in Danimarca, a Capo
Nord oppure in Lapponia. Per lui, vacanza significa freddo di notte e camminate
in salita di giorno. Fiordi e laghi montani, altro che acqua salmastra e sole a
picco.
Trovarsi
a Capo Rizzuto, di fronte a un immenso mare cobalto e sotto un cielo turchino,
con il camper acquattato in una foresta di eucalipiti, gli pare un triste
ripiego.
In
effetti, lo capisco: quello nuota come
un ferro da stiro, ama il caldo quanto un pinguino ed è felice solo quando
fa qualcosa di sportivo. Qui il massimo
dello sport è andare a comprare il giornale, al mattino.
Ha
fatto felice la sua Princi – la fanciulla, viceversa, è nel suo elemento – ma non
vede l’ora di salire a duemila sopra il livello del mare.
Per
mia immensa fortuna, si sfoga leggendo e non lamentandosi: vedere contenti noi
gli basta, a quanto pare. E’ anche estremamente collaborativo nella gestione
delle incombenze domestiche: che sono poche e di rapida esecuzione. Così sono
vacanze vere anche per me: sto meglio che all’Hilton, lo confesso.
Quanto
al giaciglio, il manigoldo ha trovato un modus vivendi, nel suo loculo. La
prospettiva di dormire con uno dei genitori gli è sembrata tanto orrida da fargli
fare di necessità virtù: stanotte ha dormito come un ghiro, senza più
protestare.
Meno
male. Da brava integralista del letto matrimoniale, detesto dormire separata da
Jurassico. Quasi quasi, ‘sta cosa mi avrebbe rovinato le vacanze.
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