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Notifica dal tribunale

È una mattinata strana, molto lenta... Jurassico non è in forma, così siamo rimasti a letto tutta la mattina. Suona il campanello. Vado a rispondere, con i capelli un po' così e ancora in vestaglia. È la postina, con due buste verdoline. Sono indirizzate a Valentina e Andrea. "Signora, firmi qui. Cosa metto... madre?" "Sì . Madre. Con questa carta qui, lo sono anche sulla carta!" rispondo. La postina mi guarda, un po' interdetta. "Li ho adottati", spiego senza riuscire a trattenere un sorriso grande cosi. Lei spalanca gli occhi, dicendo: "Ma che bella cosa...". Sì. Proprio una bella cosa. E ora... via, la piscina mi aspetta! Il gaglioffo si arrangerà. Madre sì, ma abbandonica. Forever and ever!

L'altra suocera

Ok. Sono sempre stata una madre fuori dal coro, non potevo che essere una futura suocera improbabile. Intanto, se proprio dovessi scrivere ai futuri coniugi dei miei figli, non farei distinzioni tra nuore e genero. Tutti quanti dovranno vedersela con la mia ingombrante presenza, e non credo sarà una passeggiata, per nessuno di loro. La Mamma è sempre la mamma, specialmente nel nostro caso, dove non ce n’è una sola, e l’unico che ne aveva una soltanto si è sempre sentito uno sfigato. Anche perché come mamma ho sempre lasciato molto a desiderare: dopo averlo ripetutamente abbandonato all’asilo, a diciott’anni l’ho traumatizzato, dimenticandolo nel parcheggio. Azionando l’allarme e costringendolo ai venti minuti di immobilità più lunghi della sua vita. Durante la mia non breve carriera materna, sono stata variamente definita, da Crudelia Demon a madre abbandonica , passando da carrierista sfegatata a fancazzista disperata . Abituata alle critiche a prescindere – onestamente,...

E siamo finiti anche noi in tribunale

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Una delle tante famiglie che approda al Palazzo di Giustizia, a ratificare a suon di carte bollate uno stato di cose vissuto da anni, noto a tutti anche senza mai esserselo detto in faccia, sempre uguale a sé stesso eppure sempre diverso, nella quotidianità del giorno per giorno.  Un modo di essere e di sentire diventato abitudine, e per questo dato quasi per scontato, senza attribuirgli l'enorme importanza che ha, nei fatti.  Tuttavia... Data la mia convinzione che, in certi casi, la forma sia sostanza, ho insistito perché la faccenda fosse ratificata per legge.  E così, siamo finiti tutti davanti a un Giudice; dopo un'attesa durata due anni - tanto ci è voluto per catturare il nostro cervello in fuga - l'intera famiglia Per Caso è comparsa in tribunale, perché la qui presente Mamma per Caso ha inoltrato formale richiesta di diventare Mamma per Davvero.  Il giudice ha domandato il consenso di Jurassico e del Gaglioffo, i quali hanno detto un SÌ così d...

Le valigie in ingresso

Tre settimane. Sembravano un'eternità, rispetto alle toccate e fughe degli anni precedenti.  E invece si sono polverizzate, tra spese gigantesche, lavatrici scatenate, bagni follemente incasinati e padelle straripanti mane e sera. Caminetto acceso e caldarroste, riunioni di famiglia e accese discussioni, racconti del terrore e ciclopiche risate.  Ora come un tempo, tante teste attorno a un tavolo, a parlare del presente, ricordare sghignazzando il passato, progettare seri seri il futuro. Confrontandosi con chi il futuro lo sta vivendo ora. Adesso, ma non qui. Oppure qui, ma non sempre. Anzi, molto più là che qui. Che quando là significa Milano, scatta la tassa di soggiorno: si chiamano i fratelli "piccoli" a raccolta, e si mette mano al portafoglio.  Vuoi mettere, farsi pagare la cena dal fratellone? Certe soddisfazioni non hanno prezzo. Per tutto il resto, c'è Mastercard. Di Davide. I sorrisi felici nel rivedersi.  I battibecchi per il bordello, la ...

Una madre da dimenticare

"E allora, com'è andata da Teresa?" "Bene, benissimo... Beh, io ero sempre in facoltà, loro fuori, ci vedevamo la sera. Ci tenevo a cenare con loro. Le facevo sbregare dal ridere, che gli raccontavo del degrado in residenza. Le cene a lume di candela, perché ci staccavano la luce, il ghiaccio sui vetri e i pinguini nel bagno..." "Mi ha detto, sì, che si sono dispiaciute quando sei andato via..." "TACI, tu. Che vergogna! Mi sono trovato in mezzo ai suoi amici, per una festicciola... A parte che giravo con due bicchieri di vino, uno per colore, così mi sono (s)qualificato subito. Poi dovevo spiegare come mai ero finito a casa sua. Mentre raccontavo, tutti ridevano. E poi qualcuno fa: - Lui è il figlio di Mamma per Caso! - Oh, pazzesco! Mi conoscevano tutti!!! E tutti a chiedermi sei il grande? E io no, il piccolo.. Roba da matti.  L'ho detto a tutti: quella lì è fuori, mica le dovete badare... " Questa non me l'aveva raccontata...

Sei mesi in un post

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Vacanza d'agosto ❤ Rientro a settembre. Gaglioffo e Miss sotto esame: Dopo la sessione estiva, piu comunemente detta sessione di merda: Stare accanto ai tuoi figli per una vita intera (la loro). Sfidare l'impopolarità con i no, pronunciare sorridendo alcuni difficili sì, anche se ti spezzano il cuore. Lasciarli andare senza un lamento, sopportando il vuoto e il silenzio che si lasciano dietro, ma rimanere sempre lì, per loro, ogni volta che desiderano tornare. Fare tappezzeria nella loro esistenza, ma diventare protagonista, quando serve un supporto, una mano, un'iniezione di fiducia. Ridere di te stessa con loro, nascondendo tutte le lacrime che versi quando nessuno ti vede. E capire d'improvviso che sanno. Sanno chi sei, ciò che fai, come lo fai e per chi. Capire che ti amano, ti apprezzano e sono tutti accanto a te. Un circolo magico d'amore che ti rende tutto ciò che hai regalato, per anni, senza farti notare né aspettarti qualcosa in ...

Mamma supporter

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Ieri sera... Stamattina. La presenza, a distanza.  Fare il genitore è una forma d'arte. 😎