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Rivoglio l'età della pietra

Mentre mi dedico a una delle mie attività preferite (stendere i panni) alle mie spalle la caldaia si risveglia con un’esplosione. Facendo fare un salto anche a me. Terrorizzata che un gatto, chissà come, sia riuscito a infilarsi lì dentro, mi metto ad auscultare il torace della macchina: la quale ronza tranquilla. Un sopralluogo in cucina mi rassicura circa la sorte dei felini (sono impegnati a rimpinzarsi di croccantini), ma non su quello del cuore pulsante della Stamberga. Preoccupatissima, avviso Jurassico dell’avvio dirompente del riscaldamento, ottenendo come risposta uno sguardo di sufficienza: “E’ l’accensione: normale amministrazione” dichiara, con aria da esperto. “Quella deflagrazione è una cosa normale? Ma sei sicuro…?” “…” La sua occhiata vale più di mille parole: sono un’esagggerata, è sancito. Quella che ho sentito non è un’esplosione. Sparisco di scena, per nulla affatto convinta: quello era un botto, e non di capodanno. Perché nessuno mi dà mai retta, qui den...

Notifiche Push

“Perché il mio telefono ha cancellato tutte le mail?” chiede Jurassico al figlio tecnologicamente evoluto. Quell’Android caricato sul suo palmare dev’essere proprio un alieno: ogni due per tre gli crea un problema. Vuoi mettere il mio cellulare primordiale, che talvolta non riesce nemmeno a fare le telefonate? penso io, ma non mi esprimo. Se mi sentono, mi defenestrano. Segue spiegazione solo per iniziati: discettano di server, sync, notifiche e altre robe strane che capiscono solo i maschi di famiglia. Noi siamo cresciuti negli anni di piombo, in pieno conflitto generazionale; a Casa per caso, invece, regna sovrana l’incomunicabilità di genere. Solo in campo informatico, però. Essendo io un tipo che non si arrende mai, tento comunque di seguire la conversazione, azzardando persino una domanda: “Perché non usi Gmail, e leggi la posta on line, come faccio io…?” Incredibilmente, sembra io non abbia sparato la castroneria del secolo. Il figlio informatico si schiera dalla mia parte, ma lo...

Vita da blogger

Ovvero: Paperino va alla guerra. Tanto per cominciare, sono classificabile come "utonta informatica": e questo non aiuta. Non aiuta per niente, tra i flutti della blogosfera. Inoltre, la belva è pieno di fiducia in sua madre. Ergo, le spiega le cose come fosse una persona normale: "Ecco qui, mamma, clicchi questo, spunti quello, ti logghi come Mpc,  approvi, cancelli, se vuoi editi e modifichi..." il tutto volteggiando con le dita sulla tastiera alla velocità del fulmine. Manco a dirlo, poco ci ho capito: ma speravo nel detto val più la pratica della grammatica. In realtà, l'unico detto che si adatta alla sottoscritta è tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino. E difatti... In un solo giorno, sono riuscita a: sbagliare il login, assumendo un'identità fittizia; perdermi tre risposte già scritte e e una pubblicata: come ci sia riuscita, resta per me un mistero. Ho spedito ziaDaniela nel folder spam,  assieme a me stessa (!); infine, ho ticchettat...

Scialla, mamma!

"Dove credi di andare tu? Metti in lavastoviglie la tazza, riponi i cereali, pulisci la tavola..." "Scialla, mamma. Scialla. Adesso sistemo tutto!" "Altro che scialla! Se non ti marco stretto, tu qui lasci un porcile." "E tu come fai a sapere cosa vuol dire  scialla ?" mi chiede il vigliacco, con una punta di rispetto. "Cerco di non perdere il contatto con te, ragazzino. E poi sono portata per le lingue straniere..." rispondo, quasi altera. "Ah. Questi sono termini che uso col mio amico di Roma... Ho deciso di chiamarlo Lorenzo, cmq. Basta col nickname. Ha una sua identità anche lui, poverino!"  "Lodevole iniziativa. E' molto che non vi sentite?" "Molto??? Ma che, scherzi? L'ho presentato ai miei più cari amici, abbiamo giocato tutti insieme... Fa parte della famiglia, ormai!"  Ecco, appunto. Alla faccia di chi dice che il PC distrugge i rapporti umani.