Festa del papà... whatever it takes

"Auguri, amore! Veni qui, che ti do un bacio..." 
"Ma... Perché?"
"E' San Giuseppe, tesoro! Il tuo onomastico e la festa del papà!"
Baci, abbracci, foto, ipotesi alcoliche e profferte alimentar-trasgressive per la serata, il tutto trascinandomi dietro i due malcapitati figlioli, svegli da poco e a dir poco perplessi dal mio inconsueto attivismo mattutino. 
"Isolamento o meno, in questa famiglia si festeggerà! Userò quello che ho in casa..." 
Tanto, io ho sempre scorte alimentari per un reggimento, e un frigo cantina in salotto. Ho detto tutto. 
Presa da sacro furore, cucino mezzo metro abbondante di pizza al taglio, squarcio buste di patatine a volontà, appronto stuzzichini vari e mi preparo a riempire i bicchieri con il mio famigerato spritz, detto pigna per la capacità di stenderti. Tipo pigna in testa, appunto. 
I ragazzi scendono lentamente le scale, mentre Giuseppe vaga per la cucina, sempre più perplesso. 
Io, invasata, sembro la dea Kalì: piazza quello, metti lì, togli là, versa, scosta, dove ho messo le presine...
Si leva la voce di Jurassico: "Ma... che giorno è oggi? Venerdì?" 
Io: "Oggi? Boh? Mercoledì? Giovedì? Chenneso, ho perso il conto! Perché?" 
"No, così... Perché sarebbe mercoledì."
"Embè? Devi andare da qualche parte?"
"No... E' che oggi è MERCOLEDI' 18. San Giuseppe è domani!" 
"..." 
Scatta l'applauso generale: "Complimenti mamma!!!", "Sempre lei...", "La Karli!", "La non-festa di onomastico..." 
Jurassico se la ride sotto i baffi, sornione, mentre io finisco sepolta dagli sfottò. 
Stasera si replica. La pizza era enorme. E io, comunque, alla festa non rinuncio! 
Whatever it takes. 
Tiè! 



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