Festa della mamma
Ok, la festa della mamma si avvicina. E con essa mi lambisce l'onda lunga della retorica di un Paese che idealizza la figura materna, senza sapere niente di quello che significa davvero, essere mamma.
Essere una non conventional mother, per esempio, ed esserlo ai tempi della Rete. Conversazioni con tuo figlio che vive a 10.000 km da te, scambiandosi note vocali su Whapp, a volte in differita, qualche - rarissima - volta in tempo reale. Perché con 'sta storia del fuso una telefonata diventa difficile, ma parlare è meglio di scrivere.
Così senti la sua voce, e per qualche istante ti sembra di averlo lì, accanto a te. Ma siccome lo ami da morire, te la fai andare bene anche così. Lasciando l'ultimo messaggio a galleggiare sulle onde del web, perché lui nel frattempo si è disconnesso, riagganciato dell'ennesima urgenza della sua lanciatissima vita.
Foto a raffica da Roma, dove tuo figlio informatico si sta occupando di un'azienda così grossa che non ve la nomino nemmeno. E tu guardi quegli scorci stupendi con il cuore gonfio di un orgoglio che sei costretta a nascondere, per non apparire patetica.
L'ultimogenito affida a due note vocali il disappunto per aver trovato un'aula strapiena, perdendo lezione, per poi chiedere lumi sulle tecniche per mantenere il candore delle sue scarpe nuove. A dimostrare che un addestramento adeguato fa miracoli, persino con gli animali selvaggi.
E poi c'è tua figlia, l'unica femmina, quella con la quale avrai sempre un rapporto speciale.
Lei, che rimane la tua cucciola, e come te adora che le cose rimangano così. Persino ora, che ha l'età di tua madre quando ha partorito te, e la tua quando sei diventata direttore di farmacia.
Una storia d'amore a distanza, che si nutre di conversazioni che si chiudono quasi sempre come quella qui sotto:
Essere una non conventional mother, per esempio, ed esserlo ai tempi della Rete. Conversazioni con tuo figlio che vive a 10.000 km da te, scambiandosi note vocali su Whapp, a volte in differita, qualche - rarissima - volta in tempo reale. Perché con 'sta storia del fuso una telefonata diventa difficile, ma parlare è meglio di scrivere.
Così senti la sua voce, e per qualche istante ti sembra di averlo lì, accanto a te. Ma siccome lo ami da morire, te la fai andare bene anche così. Lasciando l'ultimo messaggio a galleggiare sulle onde del web, perché lui nel frattempo si è disconnesso, riagganciato dell'ennesima urgenza della sua lanciatissima vita.
Foto a raffica da Roma, dove tuo figlio informatico si sta occupando di un'azienda così grossa che non ve la nomino nemmeno. E tu guardi quegli scorci stupendi con il cuore gonfio di un orgoglio che sei costretta a nascondere, per non apparire patetica.
L'ultimogenito affida a due note vocali il disappunto per aver trovato un'aula strapiena, perdendo lezione, per poi chiedere lumi sulle tecniche per mantenere il candore delle sue scarpe nuove. A dimostrare che un addestramento adeguato fa miracoli, persino con gli animali selvaggi.
E poi c'è tua figlia, l'unica femmina, quella con la quale avrai sempre un rapporto speciale.
Lei, che rimane la tua cucciola, e come te adora che le cose rimangano così. Persino ora, che ha l'età di tua madre quando ha partorito te, e la tua quando sei diventata direttore di farmacia.
Una storia d'amore a distanza, che si nutre di conversazioni che si chiudono quasi sempre come quella qui sotto:
Chissà cosa direbbero quelli che mi davano tre mesi prima di fuggire, quasi un quarto di secolo fa?
E le bio-mamme, che mi fissavano incredule rispetto al mio amore, convinte che la maternità uterina le collocasse tre piani al di sopra del mio?
A tutte le mamme del mondo, che si sentono dire che sono mamme di serie B, perché lavorano troppo, sono step mothers, adottive, affidatarie, del genere sbagliato o con la compagna sbagliata, oppure nonne costrette dalla vita a sostituire una mamma scomparsa o fuggita: tanti auguri a noi, ragazze. Tanti auguri a noi, mamme per scelta, mamme nel cuore, mamme che del DNA si fanno un baffo, ma hanno capito tutto della mappa dei sentimenti.
E le bio-mamme, che mi fissavano incredule rispetto al mio amore, convinte che la maternità uterina le collocasse tre piani al di sopra del mio?
A tutte le mamme del mondo, che si sentono dire che sono mamme di serie B, perché lavorano troppo, sono step mothers, adottive, affidatarie, del genere sbagliato o con la compagna sbagliata, oppure nonne costrette dalla vita a sostituire una mamma scomparsa o fuggita: tanti auguri a noi, ragazze. Tanti auguri a noi, mamme per scelta, mamme nel cuore, mamme che del DNA si fanno un baffo, ma hanno capito tutto della mappa dei sentimenti.
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