Senza speranza
No, non se ne può più. La mia famiglia merita il Nobel per la pazienza, con me. Superata l'emergenza grizzly, con Jurassico ormai tornato il plantigrado di sempre (in perenne letargo davanti alla TV, scandalosamente vorace in tavola, dal ruggito facile ma fondamentalmente innocuo) ora dobbiamo fare i conti con una Mpc in modalità svampita. Tutti, me compresa. Sempre persa nella scia dei miei pensieri, incalzata dai problemi e assillata dalle preoccupazioni, ormai vivo in una dimensione alternativa, sopravvivendo solo grazie all'adrenalina che mi circola, a torrenti, nelle vene. In più, soffro d'insonnia: così, mi sveglio all'alba, riesco a finire i quotidiani prima dell'arrivo del camion del pattume, mi alzo alle sei carica come una molla, faccio colazione con l'amato bene e per le otto ho praticamente finito con la normale amministrazione della casa. Il che mi lascia il tempo per dedicarmi ad altre faccende, troppo a lungo trascurate: qualche tempo ...