Rieccola...
Ciao a tutti.
Rieccomi: no, non sono morta. Nemmeno
malata, o intenta a curare malati gravi. Per carità, è una settimana che mi
divido tra ambulatori e ospedale, ma si tratta di minutaglia di ordinaria
amministrazione.
In questo intervallo sono concessa una
vacanza a 2.000 metri assieme al mio orso bruno, utile a ricondurlo a una forma
– quasi – umana. Ho sciato, passeggiato e mi sono disintossicata.
Nel frattempo, il gaglioffo quasi faceva
saltare la Stamberga, grazie a un amico siciliano, poco avvezzo ai caminetti
accesi. La banda dei sette, i quali avevano colonizzato la nostra abitazione
approfittando della nostra assenza, si erano procurati clandestinamente un
comburente a base di cherosene (orrore!) e il pollo siculo l’aveva utilizzato a
fuoco acceso. Risultato: un rogo alto fino al tetto, e il terrore a farla da
padrone, per alcuni, lunghissimi minuti. Per fortuna ci siamo risparmiati il
ritorno di fiamma, o il pollo sarebbe finito arrosto.
Vi risparmio i commenti di Jurassico,
quando è venuto a conoscenza dell’accaduto.
Poiché i lussi si pagano, ci ho messo un
mese a rimettermi in pari con le mie mille incombenze. Tra rogne burocratiche e
sgradite missive da parte dell’Agenzia delle Entrate la sorte si è messa d’impegno
a ridurre il mio senso dell’umorismo al lumicino.
Ecco il perché della mia momentanea scomparsa
dal web.
Poi, c’è un’altra novità: mi sono
rimessa a scrivere. Un romanzo nuovo, per nulla imparentato con i Marmocchi.
Non è il sequel del mio primo, un po’ perché non si può restare prigioniere di
un personaggio – specie se quel personaggio te lo ritrovi ogni mattina
riflesso nello specchio – e poi perché c’è un limite alla quantità di c@@@i
propri che si possono rendere pubblici.
Alcuni me lo chiedono, il sequel, ma già
le pagine di questo blog sono una finestra aperta su casa per Caso, e poi l’edizione
autopubblicata è riveduta e corretta, con l’aggiunta degli aggiornamenti dell’ultima
ora.
La mia avventura di scrittrice di
ritorno è ancora agli esordi: sto rivedendo la bozza, lavorandoci sopra con un’alacrità
che mi sorprende. Scrivere è proprio una droga, per me. Seconda solo al
leggere.
Domani vi racconterò le mie impressioni
come editor di me stessa. Sto cominciando a detestarmi…
Un saluto a tutti, in particolare a chi
mi ha scritto, preoccupato che ci fosse qualche guaio inedito. Grazie per l’affetto,
ragazzi! Siete proprio dei buoni amici.
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