Mpc e la burocrazia

E' sempre stato così. Le carte mi mandano in cortocircuito il cervello: meno le maneggio, meglio è. 
Ho spedito una raccomandata alla Telecom, allegando una riga di documenti scannerizzati. Tutta orgogliosa di me e della mia performance tecnologicamente corretta, ho lavorato dal mio account di casa, sentendomi proiettata nel futuro. 
Mandare una RR direttamente dalla mia scrivania, senza dover uscire di casa e fare la fila... Una conquista epocale, per una che fino a quattro anni fa era ancora ferma al cellulare a conchiglia. 
Dopo qualche giorno, mi è arrivato l'avviso di ricezione. Un sottile senso di trionfo mi ha pervaso, fino al giorno in cui mi ha telefonato mia cognata. 
"Sai, ho dovuto rifare la raccomandata per il telefono di papà. Dicono che non si leggeva bene la data di scadenza del documento di Giuseppe..." 
"Bah, magari era un po' chiara la fotocopia. Che seccatura, però!" 
"Già. Pazienza, va'..." 
L'altro ieri devo spedire un contratto controfirmato, allegando la solita fotocopia della carta d'identità. Decido di controllare la qualità dell'immagine, e cosa scopro? 
Questo. Questa è la copia del documento d'identità di mio marito inviata alla Telecom. 


Si accettano sfottò. Me li merito tutti! 

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