Cambio di passo

Bene. Sono settimane che rumino, medito, porto avanti un dibattito tra me e me stessa... Il che mi ha inevitabilmente condotto ad alcune conclusioni. Non conclusive, ahimè: oggi decido in un senso, domani mi risolvo a far tutto l'opposto. 
Donna di scarse certezze, direte voi. 
Il problema è che, se decido di portare avanti questo blog, lo farò in modo inedito. 
La mia esperienza di mamma, per caso e non,  è ben lungi dall'essere conclusa. Non è però più così totalizzante da meritare di esser testimoniata attraverso queste righe: i ragazzi sono cresciuti, ma proprio tanto. Ormai viaggiano bene, su traiettorie definite o in via di definizione. 
Mi stanno rendendo felice e orgogliosa - lasciatemelo dire quest'ultima volta, portate pazienza... - ma se mi metto a elencare i loro successi risulto noiosa e tra l'altro li faccio arrabbiare. 
Il mio principale argomento viene dunque a mancare. 
Potrei chiudere il blog, oppure aggiornarlo di tanto in tanto, in occasione di qualche evento speciale. 
Solo che scrivere è per me un divertimento, uno sfogo, una parentesi positiva in un mare di incombenze fin troppo incalzanti. 
Mi dispiacerebbe smettere.  
Infine, ultimo ma non meno importante, il mio stato d'animo: sono entrata in una modalità diversa. Defilata sullo sfondo come madre,  presente solo quando serve, moglie part time per scarsa presenza dell'impegnatissima dolce metà,  è giunto il momento di recuperare un ruolo accantonato per trent'anni. Quello di sorella. 
E qui si apre un autentico vaso di Pandora. 
Avete mai sentito parlare di siblings? 
Io da poco, lo confesso. Però ho scoperto di esserlo da sempre. E ho capito che scriverci su potrebbe avere alcuni risvolti interessanti. 
Che dite, ne vogliamo parlare o taccio per sempre?

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