Vampate made in Mpc
L’età
fatidica si avvicina. Presto o tardi anche Mpc dovrà vedersela con le
famigerate vampate: quando incontro una signora che si sventaglia, incurante di
trovarsi nel bel mezzo del reparto surgelati, con i pinguini che danzano la
rumba tutto attorno… diciamo che simpatizzo. Inizio a sentirmi moralmente
vicina alla categoria, nonostante l'attuale assenza di sintomi premenopausali.
Figuratevi
come ci sono rimasta ieri sera, cucinando la cena, quando un’indiscutibile
vampata mi ha aggredito senza preavviso.
Ma
si fa così? Si prende la gente alle spalle, senza chiedere permesso? Vabbe’ che
l’età c’è tutta, ma un po’ di buona creanza non guasterebbe…
Mentre
così m’indignavo con i miei ormoni, un odore piuttosto sospetto ha messo in
allerta il mio olfatto. Va bene vampata, ma addirittura arrivare all’autocombustione
mi pare pure troppo, mi son detta, mentre il senso di calore si faceva sempre
più netto.
AL
FUOCO, AL FUOCO!!!
Tutti
i miei sensi si sono messi a strillare all’unisono, mentre con la coda dell’occhio
coglievo una lingua di fuoco levarsi dalla mia panza.
D’istinto,
mi sono tuffata sul lavandino, spegnendo di botto il principio d’incendio:
accendendo il gas sotto la pentola, ho ben pensato di dar fuoco anche al
laccetto della mia felpa.
Ecco
le prove di quanto sopra:
Ora
inizio a capire cosa intendono i miei figli quando mi fan presente che
utilizzare come abbigliamento da casa le felpe dismesse del gaglioffo non è una
mossa opportuna. Sino ad oggi ho conferito a tali avvisi una valenza
squisitamente estetica: dopo essermi quasi ridotta a uno spiedino, ho visto l’intera
faccenda con occhi un po’ diversi. I lacci dei cappucci – quelli almeno – da oggi
sono kaputt. Fallita la prova del fuoco, magari fra tre giorni tento d’impiccarmi
a una maniglia. Imbranata come sono, non vorrei mai passare di grado: da mamma
per caso a suicida per caso.
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