On strike!
A questo punto, il giovanotto tenta subito una sterzata di emergenza: “Nononono!
Io non intendevo… Non mi ricordo nemmeno di averti detto una cosa del genere!
Sarò stato ancora mezzo addormentato!”
“Guarda che me lo hai detto stamattina, ed eri ben sveglio!”
“ Io, lasciare fuori di casa mia madre? Ma stiamo scherzando? Non lo farei
mai!”
“Falla finita immediatamente. Lo hai fatto eccome: non fosse stato per il
papà, davvero avrei passato la notte all’addiaccio. Ergo, visto che ti senti tanto figo e
importante, da oggi sappi che, ogniqualvolta ci sarà qualcosa da fare per te,
io sarò dove mi hai mandata: seduta sul water!”
“…”
L'agitazione è dunque in corso: ieri il nostro è rientrato da scuola all’una e
mezzo, senza trovare nemmeno un piatto sulla tavola.
“Ahem… Posso scongelare il ragout fatto da te o sono obbligato a farmi un
sugo io…?”
“Scongelati il ragout, se vuoi. L’importante è che mi lasci la cucina in
perfetto ordine! Ah, vedi che poi ci sono i tuoi panni asciutti da ritirare e
quelli bagnati da stendere. Vuoi che t’insegni a stirare le T-shirt?”
“Grazie, basta una scossa e stenderle bene. Poi le piego a mano.”
Pranza quasi alle due, raccontandomi tutto allegro le ultime novità scolastiche, poi sparisce in lavanderia.
Dopo qualche minuto, eccolo arrivare piegato a 45°, declamando: “Magliette,
felpeee… Vu’ cumprà una felpa? Interessa maglietta, bella signora?”
“Ma va’ via va’, sparisci!”
“Ihihih!”
Niente da fare. A quello il buonumore non glielo levano nemmeno i lavori
forzati!
Però, da ieri, mi cede il passo alla porta, saluta educatamente quando
arriva e se ne va e più in generale non si comporta come fosse il re del mondo. Anzi.
Mi sa che la cura sta già iniziando a fare effetto!
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