Commossa
Sono
passata in ospedale, dove ho incontrato tre persone che conosco.
Entusiasti, mi accolgono in un abbraccio sincero; la
confidenza con la quale mi parlano, l’interesse col quale s’informano delle mie
vicende personali, raccontandomi poi le loro con serietà e fiducia … Tutti
segni di affetto.
Affetto autentico, rimasto intatto anche dopo anni che non mi vedevano più.
Mi
hanno commossa. Davvero.
Sentire
di aver lasciato una traccia nel cuore delle persone dà un senso a tutti quegli
anni spesi dietro un banco, apparentemente solo a staccare fustelle e vendere
aspirine.
Evidentemente,
sorridere e sapersi mettere a disposizione del prossimo è una politica
vincente, sotto tutti i profili.
Una
considerazione che parecchia gente dovrebbe fare, di questi tempi. Specie
quelli che, a vario titolo, occupano posizioni di responsabilità: c’è una
deprecabile tendenza generale a fissare il proprio ombelico, senza preoccuparsi
del resto dell’universo. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Purtroppo.
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