Pensieri di fine anno
Ci
siamo. Siamo ai bilanci di fine anno, una volta di più.
Si
chiude un anno difficile come pochi.
Amici
importanti se ne sono andati per sempre, e purtroppo devo parlare al plurale.
Se è difficile consolare un uomo che non versa una lacrima, confortarne due
diventa un’impresa impossibile. Specialmente se chi se n’è andato era giovane, o
addirittura tanto giovane da non riuscire a trovare un senso a una scomparsa
tanto ingiusta.
Sapere
che c’è un buco nel cuore di quelli che ami, e capire che il tuo amore non
riesce a colmarlo né a lenire il dolore che provoca, ti fa sentire talmente impotente
da crederti inutile.
Per
fortuna non siamo inutili: magari poco efficaci, ma del tutto inutili, no.
Una
consapevolezza necessaria per continuare a provarci: a provare a mantenere un ambiente sereno, a sorridere
lo stesso, anche con chi ci sta – o ci viene – vicino.
Qualche
volta volte rimanere positivi è uno sforzo immane: ma ne vale sempre la pena.
E’
una cosa che ti aiuta a godere dei regali che ti fa il destino, quando si distrae
un po’dalla sua attività preferita. Randellarci.
Sì,
perché anche se non è stato facile, quest’anno ci ha regalato qualcosa di bello:
gli amici, per esempio. Abbiamo conosciuto amici splendidi (sì, Simo, parlo
proprio di voi…), con i quali in pochissimo tempo è stato come conoscersi da
sempre; abbiamo stretto ancor di più i rapporti con quelli che c’erano già,
ritrovato amici che la deriva della vita ci aveva impedito di frequentare.
Gli
amici sono una risorsa impagabile: senza di loro ci sono problemi che forse ci
avrebbero travolto, difficoltà che non avremmo superato, sofferenze che non
avremmo sopportato. E viceversa. E’ un po’ come giocare a pingpong, solo che è
meglio.
Grazie
a tutti, ragazzi. E’ bello che ci siate, è bello esserci per voi.
Quest’anno
ho visto i miei figli crescere, compiere passaggi importanti, maturare e
migliorare piano piano, ottenendo risultati insperati. A volte li ho condotti
per mano su sentieri impervi, temendo che non riuscissero a uscirne tutti
interi: ce l’hanno fatta. E meglio di quanto avrei mai osato sognare.
Ho
asciugato qualche lacrima, sollevato qualcuno che era inciampato, oppure che
era stato abbattuto: ma non è stato difficile. Sono ragazzi in gamba, e la
forza la coltivano dentro di sé. Io servo solo ad aiutarli a trovarla: ecco perché
ora posso lasciare la loro mano e lasciarli camminare da soli.
Un
passaggio necessario, ma che già so mi lascerà con il cuore in briciole: solo
vedere mio figlio maggiore firmare per la sua casa nuova mi ha fatto scattare
la lacrima.
La
Miss direbbe che sono un ridicolo pennuto: e in effetti è così. Quando una
nasce mamma anatra, non si trasforma in mamma orsa per ragioni anagrafiche. Pennuto sono, pennuto resto.
Per
finire, Jurassico.
Jurassico
è un grande. Non perde occasione per dimostrarlo. E anche se qualche volta lo
ammazzerei, continuo a pensarlo: quell’uomo è stato il più bell’incidente che
mi abbia regalato la vita. Ciao, marito. Grazie per quest’altro meraviglioso anno
insieme.
Buon
anno a tutti, ragazzi. Vi abbraccio forte.
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