Il budino della mamma
Un
grazie sentito a chi mi commenta: come di consueto, anche stavolta mi avete
regalato svariati spunti di riflessione.
Vedo
che il tema dell’abbandono del nido tocca le corde del cuore un po’ di tutti:
genitori e pure qualche figlio.
In
effetti, è un gran bel passo: sia per chi lo compie, sia per chi rimane a casa,
osservando il nidiaceo volare via, nella luce del tramonto. Sigh.
Un
passo diverso a seconda della zona d’origine di chi lo compie, un passo con
valenze diverse a seconda dell’età e delle condizioni in cui è compiuto.
Paese
che vai, usanza che trovi: il fatto che ci siano modelli di vita diversi dai
nostri alla sottoscritta è noto da sempre (i miei genitori mi fecero viaggiare,
nei miei verdi anni…), ma ciò non mi spinge di certo a pensare che da noi tutto
sia sbagliato.
Chi
si dovrebbe preoccupare del futuro dei nostri ragazzi li chiama bamboccioni e
sfigati, per poi trasecolare di fronte alla fuga in massa della nostra
gioventù, verso lidi più accoglienti e ricchi di possibilità per chi abbia
voglia di rimboccarsi le maniche. Ci pensassero, ‘sti fini pensatori.
Gli
affetti familiari rappresentano una risorsa fondamentale: bene lo sa chi non
può contare su figure parentali o fraterne di spessore. Ci sono momenti, nella
vita di tutti noi, nei quali poter appoggiare la testa in grembo alla mamma
sarebbe un conforto infinito; attimi nei quali il sostegno del papà sarebbe
fondamentale; situazioni nelle quali nulla quanto l’affetto di un fratello
avrebbe il potere di risollevarti.
Purtroppo,
questa fortuna non appartiene a tutti: viceversa chi la possiede ne va orgoglioso
e la difende con ogni mezzo.
Ditelo
a me, che per essere stata sempre protettiva nei confronti del mio nucleo me ne
sono sentite dire di ogni tipo!
La
vera sfida è trovare e mantenere un giusto equilibrio, all’interno di un rapporto familiare positivo.
A
tale proposito, quando parlo di famiglia non intendo necessariamente quella
tradizionale: conosco famiglie allargate molto più funzionali di nuclei in
apparenza sani, in realtà portatori di disturbi psicologici di vario ordine e grado.
Per
famiglia intendo una mamma disponibile, capace di fare in modo di andar d’accordo
con i figli; un papà presente e autorevole; fratelli disponibili e non affetti da gelosie, rivalità e astio malamente
dissimulati. Non necessariamente sposati tra loro o conviventi sotto lo stesso
tetto.
I
genitori amorevoli sono una certezza: e se andare ogni tanto a cena da mamma
può essere un’esperienza deliziosa, non è giusto farlo diventare un rituale
irrinunciabile.
Se
devo dirla tutta, le abitudini incrostate mi spaventano: preferisco una
generale disponibilità a tutto tondo. Se uno dei miei figli desidera qualcosa
di buono, me lo dice: che abiti con me o no, appena possibile lo accontento. Compatibilmente
con i miei impegni, però: non sono mai stata una mamma a tutto servizio, né mai
lo sarò.
Il
papà è una figura di riferimento fondamentale: sapere di potersi rivolgere a
lui per consiglio in qualsiasi situazione, con la certezza di ottenere sempre
una risposta nel tuo esclusivo interesse è meglio di un conto in banca a tua completa
disposizione.
Un
fratello rimane tale per sempre: la saldezza di un rapporto creatosi nell’infanzia
e consolidatosi nella giovinezza è impareggiabile .
E’
giusto solo ricordarsi che, una volta che costui abbia fondato una nuova
famiglia con qualcuno, la sua famiglia è quella: non quella di provenienza.
Quanto
al nuovo arrivato, cercare di integrarsi è un obbligo: mettere i figli contro i
genitori, o i fratelli gli uni contro gli altri, è comunque foriero di
tempesta. Anche per chi semina zizzania.
Personalmente,
sono riflessioni che faccio ora, in tempi non sospetti, in modo da non trovarmi
impreparata se e quando ci saranno da affrontare situazioni nuove.
Credo
che, ponendosi in questo modo, tanti conflitti familiari potrebbero essere
evitati, lasciando invece spazio a un sereno intrecciarsi di affetti e
solidarietà reciproca, che davvero costituisce il fondamento del tessuto
sociale e il perché questa nostra Italia è un Paese tanto bello nel quale
vivere.
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