Disillusioni
La
Miss sta leggendo il post di ieri. Alla terza riga, sbotta: “Eh, no! Non è mica
vera questa cosa qui… Io non vivo senza la mia mamma!”
Termina
la lettura, commentando poi: “Bello, mamma… Proprio bello!”
Quindi
sparisce, rapida come un furetto, per andare a studiare nella sua camera. Nel
frattempo, la sottoscritta sta lottando contro la lacrima in ascesa, per non
fare la figura della sciocca sentimentalona. Al suo solito.
Recuperato
un minimo sindacale di aplomb, raggiungo la fanciulla alla sua scrivania; per
darmi un tono, sorseggio una tazza di the (preparatomi da lei, tra l’altro).
“Ahem…
Sai che hai detto una cosa proprio carina, prima? Che non vivi senza la mamma..”
La
donna si gira verso di me, guardandomi come un’aliena. Poi spalanca gli occhi,
come chi comprende di colpo qualcosa, e scuote la testa con aria decisa: “Tu
non hai capito niente!”
“???”
“Dicevo
che senza la mamma non sopravvivo proprio. Perché sei tu quella che mi
costringe a mangiare! Se non ci fossi tu, io smetterei di alimentarmi…”
Vi
lascio immaginare la mia faccia.
La
Miss s’intenerisce di colpo e mi prende in braccio: “Ma guardalo il mio
pennuto! Ti sei appassita come una delle tue piante!”
“…”
“Ma
vieni qui, goffa!”
“!!!”
“Senti
che morbida sei! Ti posso chiamare Marmi?”
“Perché?”
chiedo, desiderando in cuor mio di non ricevere risposta.
“Perché
sei la mia grassa marmotta!”
“Insomma!
Possibile che mi maltratti sempre così?”
SMACK,
SMACK, SMACK.
Mi
rifila tre baci, ridendo, poi mi scaccia dalle sue ginocchia: “Vai, coraggio,
che devo studiare! Ah, senti... Sabato prepari la torta limoncina? Così a fine serata mi faccio portare da voi e me ne mangio una fetta! E' talmente buona...”
Alla faccia di quella che aspira a vivere di aria, verrebbe da risponderle. Mi astengo e assento, quindi raccatto
ciò che rimane della mia dignità, sbriciolata dai suoi commenti, e mi alzo con
sussiego, avviandomi all’uscita.
Chissà cosa mi dice la testa, quando ticchetto
una marea di fesserie, come ad esempio ho fatto ieri…
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