A volte...


A volte vorrei potermi concedere del tempo per me, senza assilli, pressioni, allarmi e richiami a rovinarmi la festa.

A volte vorrei poter decidere se e quando telefonare a un’amica, farmi una passeggiata, leggermi il giornale con calma, invece di ritrovarmi sempre a sera senz’aver avuto modo di farlo. E con l’impressione di non aver concluso nulla d’importante, tra l’altro.

A volte vorrei che ci fossero spazi, cose e oggetti davvero miei, sui quali nessuno avanzi pretese, se ne impadronisca, me li perda, rovini, nasconda o ne contesti la presenza.

A volte vorrei che lo stesso rispetto verso gli altri che domina le mie azioni, parole e pensieri fosse condiviso anche da chi ha a che fare con me. Sono stanca di portare pazienza, di fronte all’inopportunità altrui.

A volte vorrei non dovermi pentire sempre della mia generosità: perché, se ricevo qualcosa, io me ne ricordo per il resto dei miei giorni, mentre quando sono gli altri a ricevere da me se ne scordano dopo un battito d’ali? Queste amnesie a comando mi infastidiscono.

A volte vorrei poter intervenire sulle cose che mi fanno stare male: perché le situazioni più difficili da sopportare non dipendono mai dal nostro comportamento? Una finisce con il sentirsi un agnello sacrificale, mannaggia!

A volte vorrei non dover sudare sangue per ogni piccola o grande gioia, arrivandoci ogni volta svuotata da ogni energia. Che sei anestetizzata e fai fatica persino a far festa. Soprattutto dentro di te.

A volte vorrei potermi dopare come un cavallo da corsa, visto che come un cavallo devo correre sempre. Fine corsa, mai? Uffa!

A volte vorrei essere lasciata in pace. Ma forse per questo dovrò attendere quella eterna, di pace. 

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