Un gatto sbagliato
“Mamma,
non lo reggo più. Corradino mi ha quasi atterrato!”
“Come
ha fatto? Sei notevolmente più grosso di lui…”
“Prima
si è avventato contro la mia cartella. Poi ha deciso che voleva le coccole, e
mi ha caricato con una testata sulle caviglie. Un altro po’ e cado dalle scale!”
“Mhm.
In effetti, quando sollecita carezze è un tantino energico, a volte…”
“Già.
E ieri, quando sono rimasto chiuso fuori casa due ore, non mi ha degnato di uno
sguardo! Quando le coccole gliele voglio fare io, che ho bisogno di affetto e
compagnia, quello ha sonno! E’ un gatto sbagliato…”
Il
gatto è sbagliato. Non lui, che esce di casa ogni giorno dimenticandosi qualcosa…
Certo
che quel micio si potrebbe ribattezzarlo Sfigatto: ieri è tornato a casa
spennato. Qualche gattaccio l’ha morso, portandogli via secco un pezzo di
cotenna, sulla schiena. Adesso se ne circola con una moneta sanguinolenta tra
le scapole, senza che la cosa, in apparenza, lo disturbi minimamente.
Per
il momento mi limito a disinfettarlo, sperando che non mi faccia una bella
infezione. Avrei bisogno anche di questo, mannaggia!
Ciao. Complimenti per il tuo blog. Mi piace tantissimo e tu scrivi davvero bene. Hai uno stile che rende viva l'immagine di ciò che racconti.
RispondiEliminaLaura