Oggi, otto marzo, nessuno dei miei figli ha sversato immagini di mimose nel gruppo famiglia, né mia figlia si è sentita in dovere di condividere con me ovvietà stantie o, peggio, frasi paternalistiche scambiate per proclami femministi. Una su tutte: non regalate mimose alle donne, regalate loro il rispetto. Come se il rispetto fosse un omaggio, gentilmente offerto alle femmine dall'altra metà del mondo, non un dovere imprescindibile, oltre che qualcosa da pretendere. Il rispetto, a Casa per Caso, è una presenza costante, e funziona in due sensi: sì dà e si riceve, indipendentemente dal genere. Persino la specie è irrilevante: anche il nostro gatto è rispettato, qui dentro. Forse il felino non segue il trend familiare quanto dovrebbe, dimostrandosi talvolta aggressivo e prepotente, ma lì il maschilismo non c'entra. C'entra la sindrome del gattaccio imperatore, insorta a causa dell'eccesso di coccole e premure che riceve, specie da quando Jurassico è in pensione. Tut
Mi domando: sono mamma non biologica dei figli di un'altra donna, e madre biologica del fratello di questi figli. Il padre di tutti i miei figli è stato marito di un'altra donna, io sono sono stata una mamma prima di essere una moglie. La nostra famiglia è stata letteralmente bersagliata dalla malevolenza altrui, dalle accuse più aberranti, le illazioni più insultanti, le interferenze più irritanti. Senza contare i veri e propri tentativi di sabotaggio, i rifiuti, le cattiverie gratuite e le calunnie più fantasiose. Eppure, a rigore, mio marito ed io siamo un uomo e una donna innamorati, sposati davanti a Dio, la nostra unione è stata "benedetta" dalla nascita di un figlio. Più tradizionale di così si muore. Ma c'è sempre chi si crede più famiglia di te. Più marito di te. Più moglie di te. Più genitore di te. Perché lui è meglio di te. Ma se siete così perfetti, inarrivabili, favolosi, che vi frega di come vivono gli altri? Che minaccia sarebbe al vo
Dieci anni dopo. Rileggo ciò che scrivevo alla mia giovanissima figlia, osservandola con gli occhi carichi d'amore di una mamma orgogliosa e un po' spaventata all'idea di consegnare a un mondo ingeneroso e vorace la mia splendida, ingenua ragazza. Oggi la guardo, ormai donna fatta, intelligente, preparata, forte, consapevole del proprio valore, impossibile da manipolare e decisa nel perseguire i propri obiettivi. Sempre bellissima, affettuosa, buona e affezionata, mi prende dolcemente in giro, nascondendo dietro una risata divertita un amore e un'ammirazione che mi commuovono e mi scaldano il cuore. Sono passati tanti anni, da quando l'ho accolta nel mio cuore e nella mia vita. Siamo cresciute entrambe, ci siamo confrontate, qualche volta scontrate, molto più spesso abbracciate, perché tra le braccia l'una dell'altra anche la sofferenza più grande diventa meno difficile da sopportare. Oggi mi godo il suo sorriso, e la guardo dispiegare le ali, pronta
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