Filosofia prêt-à-porter
Sono
uscita con un’amica, attualmente vittima di un forte calo di autostima: una serata terapeutica.
Per entrambe, devo dire.
Tanto
per cominciare, due donne a bordo dello squalo attirano molti sguardi:
considerato che poi sgommi via, alla velocità del fulmine, ti puoi anche
concedere il lusso di goderti un po’ di ammirazione maschile. Un apprezzamento
meno depressivo di quello infertomi ieri, grazie al Cielo.
Poi,
ci sono i contenuti: chiacchiere in libertà, confidenze liberatorie, confronti
al vertice. Quando una ha un problema – e chi non ne ha, diciamocelo… - non c’è
nulla di meglio del confronto con un’amica fidata, in una situazione
completamente diversa dalla tua. Ognuna della due focalizza dettagli che all’altra
sfuggono, e non si corre il rischio di piangere l’una sulla spalla dell’altra,
confortandosi a vicenda nei propri errori tattici.
Come potrebbe capitare a due
single, per esempio. Spesso, due donne a caccia seguono le stesse modalità
operative: attivando un’operazione di marcatura a uomo, capace di mettere in
fuga l’uomo di turno. E quando l’uomo si
è dileguato, di meglio non trovano da fare che singhiozzare in coro sull’immaturità
maschile e la deprecabile tendenza di tutti gli uomini a evaporare, quando si
tratta di fare sul serio. Peccato che fare sul serio significhi, per molte di esse,
incarceralo in una gabbia dalla quale sia impossibile evadere. Di rendersi così
interessanti da inchiodarlo lì, facendogli passare la voglia di andarsene, non
se ne parla. Di puntare solo uomini che ti puntano, nemmeno.
Con
questa storia che noi donne dobbiamo trasformarci in macchine per la seduzione,
ci hanno fatto dimenticare che l’uomo è il cacciatore, noi la preda. Non il
contrario.
Personalmente,
sono convinta che, se scappi, un uomo al quale interessi t’insegue. E di corsa.
Idem dicasi per le accoppiate di lungo corso: molto spesso, condividono tutte la teoria della "calma piatta all'orizzonte".
Coppia stabile = noia imprescindibile.
Vietate le fughe a due, le evasioni dalla quotidianità, gli imprevisti dell'ultima ora. La minima increspatura le mette in agitazione: e non tengono conto dell'esitenza dei sommergibili. Invisibili, ma dotati di siluri: in grado di affondare anche una corazzata, se la beccano di sorpresa.
Meglio non identificarsi troppo con l'ape regina.
Se mantieni una vita personale al di fuori di casa, concedendoti molte
alternative al passare le tue serate col ferro in mano, mentre il tuo lui guarda la
partita in TV, questi continuerà a corteggiarti tutta la vita. Mai rendersi
scontate: altrimenti quelli ci dormono sopra. E non capiscono cosa mai abbiamo
da lamentarci, se vaghiamo per casa col muso, perché sono sette anni che non ci
regala un fiore, mentre alla nostra dirimpettaia hanno appena consegnato un
mazzo di rose tanto.
Naturalmente, anche noi dobbiamo fare la nostra parte fra le mura domestiche: vietate le tutone in felpa, o le vestagliette informi,
a ogni ora del giorno; esclusi i pigiami dotati di coulisse no-sex e sigillature
anti-intrusione. Se andiamo a letto vestite come palombari, c’è poco da
sorprendersi se lui russa dopo sei secondi: esiste l’istinto di conservazione.
Evitiamo di attivare proprio quello.
La
sciatteria come stile di vita e l’ovvietà come piatto del giorno, non sono un
viatico per un’unione scoppiettante.
Sarà
dura, a volte, tra figli, lavoro, fretta, stanchezza e scadenze incalzanti: ma
vale la pena di lottare un pochino con noi stesse, per mantenere un accettabile
grado di attrattiva fisica e seduttività.
Questa
mia filosofia di vita ha il potere di risollevare l’umore alle mie amiche in
crisi cardiaca. Almeno, ridono un po’: è già qualcosa.
Ieri
sera, dunque, andava in scena l’agenzia cuori solitari. O, meglio, cuori
accompagnati, ma un po’ in difficoltà: situazione ideale per mettere in
ebollizione le amiche NON fidate. Pare impossibile, ma quando una entra in
stallo con il suo amore, c’è sempre una fila di facinorose che non aspettano
altro che poterle dire “Molla tutto e scappa!”.
Come
se dietro l’angolo ci fosse la felicità ad aspettarti al varco.
Ma
dico io: se una è innamorata, e sta male perché le cose non vanno come
dovrebbero, non si può cercare il bug, invece di formattare tutto? Sempre in
modalità distruzione, le consigliere di turno?
Non
è la prima volta che mi capita, ‘sta cosa. Ho visto gente sobillare madri di
famiglia a buttare fuori di casa il marito, per futili motivi.
Non
ho idea se dipenda da letture sciagurate (i romanzetti rosa possono alterare
molto profondamente la percezione della realtà), da una forma di rivalsa (molte
di queste consulenti matrimoniali improvvisate hanno una o più unioni fallite
al loro attivo) per la quale mal comune,
mezzo gaudio, oppure solo dal fatto che la gente non conosce la diplomazia.
Fatto sta che, dopo aver parlato con certi personaggi, una si sente imbecille a
crederci ancora, alla sua love story. Non c’è nemmeno bisogno di dire che la
sottoscritta ha un approccio totalmente differente: di fronte a un raffreddore,
non consiglio l’eutanasia.
Faccio
anamnesi, diagnosi e suggerisco una terapia. Consigliati frequenti
aggiornamenti via sms sullo stato del paziente, per eventuali aggiustamenti
alla prescrizione. Visita di controllo fra un mese.
Non
c’è nulla da fare. Ho un approccio medico a tutte le situazioni: vediamo se
funziona, adesso. In caso affermativo, potrei riciclarmi come consulente cuori
infranti, in Rete: UTIC on line, by Mpc. Magari avrei successo.
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