Stiamo calmi... Non è una guerra

Ci risiamo. Anche l'ultimo plotone dei richiamati è partito: è ripresa la scuola. 
In tutte le regioni, a tutte le età, ormai le cartelle sono tornate in funzione, i battenti scolastici riaperti, e l'alba precoce, segnata dal suono della sveglia a ridestare un esercito di studenti e scolari, ha sostituito le pigre giornate estive. 
Si ripeteranno i drammoni di sempre, le maestre da scannerizzare, i libri da ordinare, i quaderni-copertine-matite-pastelli-pennarelli multisize da acquistare. Il pomeriggio del primo giorno di scuola, tutti assieme. Mai che una maestra abbia l'accortezza di consegnare l'elenco del materiale necessario assieme a quello dei compiti per le vacanze, alla fine dell'anno.
Così oggi si vedranno squadroni di madri impegnate a rubarsi l'ultimo quadernone di Violetta rimasto, mentre pochi, sparuti padri si interrogheranno a vicenda, a bassa voce per non farsi riconoscere: "Cos'è il quaderno architetto?"
Le madri ieri avranno stirato il grembiulino con il ciglio tremulo, salvo vederselo restituire  oggi appallottolato nello zaino, tra briciole di merenda e fazzoletti sporchi. 
Per quelli più grandi, l'eterna danza del cambio di cattedra, i nuovi compagni, la sede distaccata e l'orario fluttuante, no che non mi metto la felpa, no, la penna per questa settimana non mi serve. Mi ha preso il diario di Scuolazoo? Zoo...? Sì, è quello più adatto al mio modo di esser studente. 
Che dire? Quando erano piccoli, dovevamo svegliarli, inseguirli, vestirli e redarguirli. 
Ora non ci resta che piangere, preparandoci al peggio. 
Come sorrido, quando leggo i post della mamme che si scambiano ricette per merendine sane e vegane. Chissà quando scopriranno che i banditi le scambiano con un panino al salame? 
I social network hanno creato una generazione di madri esperte di biochimica, che discettano di acidi grassi idrogenati, saturi, polinsaturi, di colesterolo, insaturazioni in forma cis e trans.  Terrorizzate dall'olio di palma, mica lo sanno di essersene nutrite fin dalla più tenera infanzia... Ricordo quando le dicevo io queste cose, vent'anni fa, che la margarina era tossica, che l'olio vegetale era grasso di palma, che le merendine erano roba da evitare. Mi guardavano come un'aliena. Volevo demolire la più grande conquista della massaia moderna, la ruota del Mulino? 
Adesso vedo anche troppa fibrillazione attorno alle sciocchezze. Soprassedete, giovani mamme, non vi stressate; mandateli a giocare un po' in mezzo al fango, lasciate la vostra fantasia al potere. Se è temperata dal buonsenso, è meglio di mille consigli di pseudo-guru, destinati ad essere smentiti tra meno di sei mesi. 
Ogni epoca ha le sue fissazioni, solo che oggi abbiamo l'aggravante di Facebook. E la mammitudine può diventare un pericolo, sia per noi che per la prole. Papà, non diventate mammi ansiosi, per favore. Supportateci, invece, così saremo mamme più rilassate. 
Tranquilli, ragazzi: diventeranno grandi prima che abbiate finito di raccogliere da terra l'ultimo Lego.
Stategli vicino, ai vostri piccini, ma non stategli appresso. 
Le maestre vi esortano a lasciarli fare da soli? 
Organizzate un pellegrinaggio immediato al più vicino santuario per grazia ricevuta. Avrete meno da fare e i vostri bambini cresceranno più sani e sicuri. 
Se invece pretenderanno che gli controlliate la cartella, correggiate i compiti, gli facciate da tutor, ribellatevi. A costo di passare per genitori degeneri, disinteressati ai figli e carrieristi all'ultimo stadio, lasciate che si arrangino da soli. Altrimenti dovrete inseguirli col pacchetto di fazzoletti da naso fino a vent'anni, e vi garantisco che non è un'iperbole. 
Un piccolo aiuto ci può stare, ma ricordatevelo: non siete maestri né alunni. Non dovete insegnare e nemmeno fare i compiti. Né quelli per casa né quelli per le vacanze. 
Restiamo morbide, almeno noi mamme, che la vita è già abbastanza dura così. Non lasciamo che lo facciano diventare un dramma: take it easy, dicono gli anglosassoni. Hanno ragione. La scuola sarà un divertimento, un'occasione per stare assieme agli amici, un posto dove imparare cose belle e interessanti. A otto come a diciott'anni. 
Parola di mamma per caso. 




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