Atti simbolici

Che soddisfazione, gente, che soddisfazione. 
Ieri ho compiuto un atto simbolico, con il quale sento di aver rialzato le quotazioni del femminismo italiano: ho riparato l'armadietto della cucina. 
Ebbene sì, ormai la Stamberga perde pezzi: esausta per essersi aperta e chiusa milioni di volte, la cerniera dello sportellino del pattume l'altro ieri è schiantata. 
Memore di come, cinque anni fa, figlio e marito fossero andati a procacciarsene due nel Vicentino, sono andata a ripescare quella inutilizzata in un armadio. Non mi ricordavo dove fosse stata messa, ma so come ragiono, e non è stato difficile reperirla. Jurassico, mentre io la disseppellivo, non era riuscito nemmeno a disseppellire nella memoria l'episodio del suo acquisto. 
Quando, trionfante, ho agitato il trofeo davanti al suo naso, ha dichiarato: "Sabato te la sistemo!"
E invece...
Munita di pinze, cacciavite e tanta buona volontà, ho smontato lo sportello, svitato la cerniera vecchia, l'ho demolita ricavandone il pezzo necessario a inchiavardare quella nuova e ho rimontato  il tutto. Ho sudato sette camicie e alla fine ho dovuto fare una doccia, ma ce l'ho fatta. 
Un lavoro da manuale. 
Non vi dico quanto ero tronfia e gonfia ieri sera, quando il mio neanderthaliano si è accorto che ci ero riuscita da sola... 
Ok, ok, abbassate il sopracciglio inarcato. Lo so benissimo che ci vuol poco a stringere due viti. Ma nella testa del Jurassico che ho sposato una donna è geneticamente inadatta a portare a termine compiti di questo genere. E per quanto incredibile possa sembrarvi, ottengo molto più rispetto quando riesco a stuccare un muro, tinteggiare una parete o appendere un quadro senza farlo stare sbilenco, di quando dirigevo un'azienda e una famiglia di sei persone. 
Dimostrare di essere in grado di sfornare una torta di mele come nonna comanda, sapendo come manovrare anche un paio di pinze, fa di me una donna di rispetto. E l'omo de panza abbozza, sempre più in imbarazzo a brandire la clava del cavernicolo celato in lui. 
La causa del femminismo si serve anche così. Con cacciavite e martello. 

Poi cerco di trasmettere il mio sapere alla figlia, come a suo tempo fece mio padre con me, e ne ricavo un'occhiata di compatimento. Poi mi chiede il bancomat e va a comprarsi due pigiami con gli orsetti. Santa Suffragetta Martire perdonala, perché non sa quello che si perde. 

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