Refugium peccatorum

“Giornoooo...”
“Ciao, Matti”
“Ciao, mami. Che si mangia?”
“Chiedi a tuo fratello. Sta cucinando lui. A scuola…?”
“Tutto bene. Però c’è stata una rissa… No, non ti agitare. Non ho rissato io, ma due bambini di prima. Si sono picchiati di brutto!”
“…”
L’informatico ridacchia, poi interloquisce: “Certo, le risse non sono una bella cosa. Ma quando succedono, attirano tutti!”
“Già. Si è creata subito la folla. Eravamo tutti attorno, a incitarli. Nessuno ha pensato di fermarli, ovvio…”
“Delinquenti. Siete una massa di delinquenti!” commento io.
“Mamma, è nella nostra natura. Comunque, dopo un po’ è arrivata la X a separarli…”
“Meno male. Fosse stato per voi, avreste lasciato scorrere il sangue.”
“E ci credo! Comunque, è stato da ridere: lei arrivava tutta furiosa, con un passo da generale, e la gente si spostava. Sembrava Mosè davanti al Mar Rosso!”
“Vabbè. Non ci sono parole: quei prof mi fanno una pena infinita. Altro da dichiarare?”
“La Y. Ci ha modificato tutte le tesine: si è arrabbiata perché nessuno porta la sua materia per prima.”
“Ma non lo fa nessuno, mai…” commenta il primogenito, rotto a tutte le esperienze scolastiche.
“Infatti! Oggi ha dato i numeri, ha preso alcuni miei compagni, e li ha costretti a cambiare l’ordine di presentazione delle materie. Poi ci ha scambiato tutti gli argomenti: io, che porto il Giappone, volevo fare i terremoti, invece mi ha dato i vulcani! Che c’entrano i vulcani col Giappone?! Non è che mi tocca cambiare tutto, adesso?”
“Ahem…” ribatte il fratello “Il Giappone E’ un arcipelago di origine vulcanica. Il suo monte più alto è un vulcano….come si chiama, mi viene in mente Fukushima, accidenti!”
“Fujiyama!” affermo io. Che non sono affatto un’esperta di geografia (difatti il nome corretto è Fuji e basta), bensì un’antica appassionata di Goldrake, il primo cartone giapponese comparso sugli schermi televisivi italiani.
Comunque sia, le nostre traballanti argomentazioni convincono il gaglioffo, che tuttavia rimane imbronciato.
“Va bene. Però questa interferenza a poco più di una settimana dagli esami mi ha offeso. Molto!” conclude, con tono sdegnato. Dopo due secondi di paursa, riprende a parlare: “Mamma, oggi mi vedo con gli amici. Domani è festa, festeggiamo!”
“Bene…”
Come preannunciato, dalle tre in poi inizia l’invasione. Il primo ad arrivare è un personaggio  apparentemente inquieto per la mia presenza: “Ma c’è tua madre…?”
“Sì, ma non ti preoccupare. Lei è abituata a queste cose!”
Già in preallarme, vado a vedere che succede. Mi trovo di fronte a un metro e ottanta di giovanotto, in tenuta da ciclista, che mi saluta sorridendo, tutto intimidito.
“Mamma, si preoccupa perché è vestito così!”
“Ma tranquillo, potete venire qui vestiti come vi pare…”
“Visto? Te l’avevo detto!”
La strana coppia affronta la scala quattro gradini per volta, per sparire in camera di Matteo. Un andirivieni continuo di spilungoni segna il trascorrere del pomeriggio, fino al momento in cui li vedo partire tutti in blocco: “Muovetevi! Adesso andiamo a sostituirlo!”
“Dove state andando?”
“A cambiare un gioco. Me lo hanno solcato!”
“Nonono, non siamo stati noi!” protestano alcune voci.
“Certo che no. Vi lascio soli tre minuti, e quando torno il gioco non funziona più. Per fortuna l’ho assicurato…”
“Assicurato…?” chiedo io, sbalordita.
“L’ho fatto per evenienze di questo genere. Ora vado e me lo cambiano. Mamma, poi noi andiamo a farci una kebebbata… E voi fatela finita!” ingiunge agli amici, che insistono a rumoreggiare nel sottofondo.
Verso le dieci, mi piomba in camera da letto, chiedendo: Mamma, a che ora è il mio coprifuoco? Siamo scappati tutti a casa, perché avevamo paura che le madri si arrabbiassero con noi…”
“Adesso che è estate, dieci e mezzo, undici. Sei in tempo, tranquillo.”
“Fiuuuu… Meno male. Mamma, hai visto il ciclista, oggi?”
“Sì. Come mai è venuto in divisa?”
“Perché tornava dall’allenamento. Suo padre gli sta rompendo da un po’, così è venuto direttamente qui, senza passare da casa sua. E' meglio che tu ti abitui, mamma: questa è una casa rifugio, per i miei amici!”
Grande notizia. Dopo essere stata nominata dispensa alimentare ufficiale, ora sono anche stata promossa a refugium peccatorum. La fortuna m'insegue, è evidente.



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