Problemi di coppia


Succede anche nelle migliori famiglie: figuriamoci nella nostra, dunque.
Jurassico mi aveva chiesto di lasciargli l’auto, per andare a giocare a tennis: dopo dieci ore filate di assenza da casa, durante le quali nessuno mi ha ripetuto l’avviso tre o quattro volte – condizione necessaria perché non me lo scordassi gliel’ho fregata, per andare a sguazzare in piscina. L’ho costretto a quaranta km al volante del catorcio: zozzo, col serbatoio vuoto e la fiancata rientrante. Roba da vergognarsi. Per fortuna era buio: le pecche si notano meno, con le mezze luci.
Come se non bastasse, non ho avvisato i figli di lasciargli un paio di spiedini, per cena. Quelli, affamati come lucci, si sono divorati anche gli stecchini: lasciando alle loro spalle due sparuti tozzi di pane e quattro funghi macilenti. Dura, dopo aver saltato anche il pranzo.
Per fortuna, sono tornata prima di lui: così, con i residui fungini, ho allestito un risotto di salvataggio. Che va anche meglio, dopo un allenamento di due ore, mi sono giustificata con me stessa: in realtà, mi sentivo un verme della terra. Quello lavora come un mulo ed io, come tutto ringraziamento, mi scordo persino di riempirgli la scodella della cena. Moglie degenere.
Al suo rientro, era più scuro di un temporale.
Zitta e compunta, gli ho consegnato il suo piatto, che ha consumato senza proteste: ben mi son guardata dal rivelargli che di cena di ripiego si trattava.
Però, circa la macchina, non potevo tacere.
“Ahem… Mi dispiace per l’auto, tesoro. Ho fatto confusione: pensavo fosse domani, che ti serviva” ho azzardato.
Con la generosa comprensione che dimostra sempre, quando si tratta delle mie sviste, mi fulmina: “Ma se c’è anche scritto sul calendario!”
Vado a controllare.
“Beh, e che ne so io che è una partita di tennis? C’è scritto: ore 20 – 22, Fantin!” protesto vivacemente.
“E che dovrebbe essere, a quell’ora, secondo te??? Un appuntamento in ospedale?” mi inchioda, implacabile.
E va bene. Va bene: mi darò all’ippica, per colpa di questo Fantin.
Certo che se non trovano una cura, per la distrazione, mi sa che finiamo entrambi in terapia. Di coppia.

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