Le valigie in ingresso
Tre settimane. Sembravano un'eternità, rispetto alle toccate e fughe degli anni precedenti. E invece si sono polverizzate, tra spese gigantesche, lavatrici scatenate, bagni follemente incasinati e padelle straripanti mane e sera. Caminetto acceso e caldarroste, riunioni di famiglia e accese discussioni, racconti del terrore e ciclopiche risate. Ora come un tempo, tante teste attorno a un tavolo, a parlare del presente, ricordare sghignazzando il passato, progettare seri seri il futuro. Confrontandosi con chi il futuro lo sta vivendo ora. Adesso, ma non qui. Oppure qui, ma non sempre. Anzi, molto più là che qui. Che quando là significa Milano, scatta la tassa di soggiorno: si chiamano i fratelli "piccoli" a raccolta, e si mette mano al portafoglio. Vuoi mettere, farsi pagare la cena dal fratellone? Certe soddisfazioni non hanno prezzo. Per tutto il resto, c'è Mastercard. Di Davide. I sorrisi felici nel rivedersi. I battibecchi per il bordello, la ...