Alfa woman e i picchi di autostima

Quando la sfiga ti perseguita, concepisci un figlio come il gaglioffo. Il quale figlio, dopo averti fatto dannare per quinquenni, decide di mettere la testa a partito, facendo però di te il suo zimbello favorito. 
Quando mi incontra, al mattino, sussulta inorridito oppure esclama, con finta ammirazione: "Wow! Guardala lì, l'Alfa Woman...", per poi prodursi in una serie di imitazioni della sottoscritta da far impallidire Zelig. 
Mantenere un briciolo di autostima è impossibile, con quel soggetto tra i piedi. Quanto alla dignità, ammesso che me ne sia rimasto un brandello, lo distruggo anche da me.  
Giorni fa, giunta al termine di un giro perticolarmente comprereccio alla Coop, scopro che hanno messo una planetaria a metà prezzo. Giuro, l'ho sentita chiamarmi.  Mi implorava di adottarla... Ho ceduto. E l'ho piazzata in bilico, alla sommità del carrello stracolmo. 
In prossimità dell'uscita, il mio nuovo acquisto ha preso a scivolare inesorabilmente verso il basso. Paventando uno schianto distruttivo, mi sono lanciata in avanti, decisa a fermare la sua corsa. Finendo a gambe all'aria, appesa al carrello, con la planetaria schiantata accanto alle ginocchia. Un tonfo tanto rovinoso da attirare la premurosa attenzione di una gentilissima signora, che mi ha accompagnato fino all'auto, assicurandosi che riponessi la spesa in bagagliaio senza incidenti, e che fossi integra, nel corpo e nella mente. Sai mai che nell'impatto i miei tre neuroni superstiti non fossero rimasti danneggiati...
Nessun danno, per fortuna. Nè a me, nè alla planetaria, ormai stabilmente operativa nella fucina... opss... cucina di Casa per Caso. 
Vi lascio immaginare i commenti da me raccolti, quando ho rivelato l'episodio ai miei amati familiari. Devastanti. 
Inpietosita, la Miss ha iniziato a rincuorarmi, mandandomi messaggini d'amore su Whatsapp e difendendomi dagli strali del fratello. 
Deciso a portare a termine la sua opera di distruzione morale ai miei danni, quell'infame, invece, ha intensificato i suoi attacchi. Usando contro di me persino armi non convenzionali: la cultura. Giusto per farmi pentire anche di averlo strappato alle grinfie della beata ignoranza in cui vegetava, qualche anno fa. 
Commentavamo sul ricamo di una signora mia conoscente, autrice di un paralume a mezzopunto di pregevolissima fattura. 
"Guardate che roba, ragazzi: questa è un'opera d'arte!"
"Mhm. Anche tu sei un'opera d'arte, mamma."
"???"
"Sì. Mi ricordi un po' la corrente del Decadentismo..." 
Lo odio. La prossima volta che inciampo, lo farò con un coltello in mano. Accanto alla sua sedia! 



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