Strafeste di compleanno

Roba da pazzi. Manco fossimo alla corte del Re Sole. Qui fervono i preparativi, dai quali la sottoscritta risulta rigorosamente esclusa. Le protagoniste sono le amiche del Gaglioffo, le quali, pare, intendono occuparsi anche del lato alimentare della faccenda. Un sollievo, se posso dirlo...
"Mamma, non ti preoccupare. Ho operato le necessarie selezioni, saremo solo una ventina"
"Solo?! A casa nostra? Venti cavalli scatenati...?"
"Tranquilla. I maschi sono quelli che vengono qui sempre, non hanno mai distrutto nulla.Le femmine sono ballerine, si sanno muovere!"
"Ok. Ma come la mettiamo con le dinamiche di gruppo? L'effetto branco?" interloquisce il Jurassico, già angosciato per l'arredo. 
"Papà, le ho studiate in sociologia le dinamiche di gruppo. So badare a me stesso, e anche ai miei ospiti. Piuttosto, noi quando festeggiamo? Venerdì?"
"Sì, venerdì. Unico momento nel quale saranno presenti tutti i tuoi fratelli."
"Perfetto."
"Menù?"
"Mi riservo di rispondere..."
"Quando, se è lecito saperlo?"
"In un momento nel quale avrò fame! Sarà più facile decidere..."
La vedo grigia. Questo è davvero sul piede di guerra: i suoi diciotto anni non possono passare inosservati. Meglio affilare i coltelli e... schierare le padelle! 
Tutto ciò dopo aver ricevuto sul cellulare, un mese fa, la telefonata del padre di un invitato alla festa - quella degli amici - proveniente dalla Sicilia. Costui, ignaro, si è presentato con nome e cognome, chiedendomi lumi su come raggiungere casa nostra dall'aeroporto. Beccandosi come tutta risposta un gelido: "Mi perdoni. Temo abbia sbagliato numero." 
Non ci fosse stata presente la Miss, la quale ha colto le urla in sottofondo - qualcuno strillava in russo - la cosa sarebbe finita lì. 
Invece, si è scoperto che: 
a) mio figlio, incassato un generico "Sì, chiama pure chi vuoi..." aveva già iniziato a diramare gli inviti per Febbraio. Senza disturbarsi ad avvisarmi, peraltro. 
b) gli sbraiti in russo erano dell'amico di Matteo, che strillava il proprio nome di battaglia per rendersi riconoscibile. I nomi reali degli amici dei miei figli mi sono e mi saranno per sempre ignoti. 
c) casa nostra sarà invasa da cinque amici del Gaglioffo, stanziali presso la Stamberga per circa quattro giorni. Le vacanze di Carnevale cascano a fagiolo. 
Apprese queste notizie, mi sono affrettata a richiamare il malcapitato padre, rimasto lì, surgelato dalla mia risposta Findus, incerto sul da farsi. 
A quattro giorni dall'inizio della maratona di compleanno, la mia agenda è fitta di appuntamenti in stazione e aerostazione, sono stata prenotata per una pizza (nella quale siamo reclutati come autisti. Due auto, cinque autotrasportati), una cena di famiglia a sei, un'invasione di ultracorpi, una festa nel mio salotto durante la quale ceneremo dai suoceri, andando poi a dormire in camper. Il tutto a quindici giorni dal compleanno effettivo, in occasione del quale saremo solo in tre a casa, quindi non conta. Qualsiasi cosa mi venisse in mente di organizzare, non vale. 
No fratelli? No party! 

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