Il mio amore mi tradisce

È notte fonda; la Stamberga è silenziosa, immersa nel sonno.
D'improvviso, lo squillo del telefono ci strappa ai nostri sogni, svegliandoci di soprassalto.
Noi adulti, almeno. I ragazzi non danno alcun segno di vita.
Col cuore in gola, temendo qualche pessima notizia, Jurassico risponde. Per fortuna, si tratta solo di una collega, con la quale  scambia alcune battute in medichese, per poi salutarla. La sottoscritta ripiomba all'istante tra le braccia di Morfeo, mentre il plantigrado resta a fissare il soffitto.
"Beh , io vado a studiare!" bofonchia.
Apro un occhio, realizzo che sono le 3,30 e grugnisco in segno di assenso. Questo è matto, penso, prima di perdere i sensi di nuovo.
Alle sette meno venti, mi rianimo e scendo a cercare il gufo studioso.
Tutto tace, nessuna luce rompe le tenebre. Un leggero russare  mi guida nella giusta direzione: il salotto della tv. Dove il mio amato compagno se la dorme, avvolto in uno Scaldotto, con un gatto acciambellato contro la panza.
Fantastico.
Io congelo di sopra, abbandonata nel talamo, mentre il coniuge giace con un felino clandestino, col quale ronfa all'unisono.
Vigliacco traditore. Invece di venire a scaldare me!
Parlo del gatto, naturalmente...

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