Recensioni positive



 “La locusta ha colpito ancora!”
“Che stai ruminando, lì?”
“Mmmmm… Sembra una torta di pere e cioccolato.”
“E da dove arriva?”
“E che ne so, io? So solo che era lì che mi aspettava…”
“Ma sarà stata di uno dei tuoi fratelli! Non puoi andare in giro a sterminare le scorte alimentari dell’intero universo! Diventerai obeso, se continui così!”
Si alza la maglietta, esibendo l’addominale scultoreo: “Ma va’. Guarda qui: Vedi? Ho uno xilofono!”
“…”
“Sai quante sono le donne che lo vorrebbero suonare?”
“Wehi, ragazzo… Andiamoci piano! Anche perché adesso mi pare tu debba lealtà a qualcuno…”
Di recente, si è materializzata una gonnella nella vita del gaglioffo. Novità ufficializzata a suo modo, come sempre, qualche giorno fa: "Il sabato pomeriggio è dedicato alla morosa. Mamma, fatti forza: devi convivere con questa realtà!" 
Roba da far venire un coccolone a Jurassico, in quel momento testimone muto della nostra conversazione. 
La mia allusione non sfugge al nostro, che diventa subito serio, quasi grave: “Ho detto che LORO, vorrebbero! Mica sono uno preda delle sue pulsioni!”
L’uomo sta studiando Freud, e ogni tanto se ne esce con Es, Io e Super-Io. Ieri mi ha fatto un excursus su Eros e Thanatos che mi ha lasciata basita: sono sempre meno sicura che questo sia mio figlio. Ancora non ho abbandonato la teoria del rapimento alieno.
“Emmenomale. Qualcosa di buono spero tu lo abbia imparato, qui dentro, in merito ai rapporti maschio-femmina, tempistiche e condizionamenti ambientali. Devo farti un ripasso?”
“No, no, tranquilla. E’ che le donne parlano tra loro: ogni volta che apro Facebook mi trovo quattro o cinque richieste di amicizia da parte di ragazze completamente sconosciute, che mi dicono che hanno sentito parlare bene di me da qualcuna. Che ci posso fare se sono ben recensito?!”
“…”
“Diciamo che quelle che non mi vogliono s@@@re mi vogliono almeno parlare!”
“Aaaaaargh!”
“Mamma, che ti prende? Che ho detto di strano?”
“Non mi dire queste cose per piacere!”
“In questa casa si è sempre parlato di sesso senza problemi. E’ cambiato qualcosa?”
“Certo che è cambiato qualcosa! Tu sei il mio piccolo! Non puoi parlare cosi!!!”
“Ahahah! Rassegnati, mamma. Crescono anche i piccoli…”
Che stilettata al cuore. E’ grande pure questo.
“Comunque, mamma, stai calma. Non sono uno che ragiona dalla cintola in giù. So quello che faccio e sono un bravo ragazzo: non ti preoccupare. Non mi metterò nei guai.”
“Confortante. Speriamo che non siano solo chiacchiere!”
“Ma va’ là! Ah, a proposito, volevo dirti: sarai NONNA!”
E qui la nonna, armata di strofinaccio d’ordinanza, scatta all’inseguimento dell’infingardo, il quale fugge sghignazzando verso il suo antro. Questo padroneggia bene anche il paradosso, accidenti a lui: e lo usa come arma contro la sua esausta mammina, come mi chiama quando vuole che gli cucini qualcosa di succulento.
Qui la vita è seeeeempre più difficile…


Commenti

Post popolari in questo blog

Una vita che non posto: 8 marzo

Una famiglia tradizionale (???)

La Karly mi fa piangere!