Quando arriva il giorno



Il giorno in cui le hai tentate tutte.

Il giorno in cui tutte le tue armi sono ormai spuntate.

Il giorno in cui lo vedi disarmato, in un mondo pieno di pugnali affilati.

Il giorno in cui ha davvero paura, ma aiutarlo equivarrebbe a danneggiarlo.

Il giorno in cui vorrebbe riavvolgere il nastro, perché si è accorto di aver scelto la musica sbagliata.

Il giorno in cui vorrebbe ritrovare la strada, ma non sa nemmeno da che parte girarsi.

Il giorno in cui gli vorresti regalare le tue mappe, ma non puoi: perché la tua strada non è la sua, e senza bussola nemmeno una mappa ti tira fuori dai guai.

Il giorno in cui ti arrendi, perché non puoi combattere le battaglie degli altri.

Il giorno in cui la smette di sentirsi il più furbo di tutti, perché riesce abilmente a imbrogliare se stesso.

Il giorno in cui alza la testa, e scopre di avere il suo obbiettivo di fronte.

Il giorno in cui capisce che tutto dipende da lui, e basta.

Il giorno in cui, se gli tendi la mano, te ne è grato, invece di provare a tagliartela.

Quando finalmente arriva quel giorno, è un giorno felice.

Anche se questo significa trascorrere la domenica con Lucy e i suoi fratelli, seguendo passo passo l’evoluzione dell’ominide fino allo stadio di Homo Sapiens Sapiens.
In senso letterale e pure figurato.




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