Burqa

“Tu non ci vai più. Troppo pericoloso!”
“Esagerato!”
“Esagerato un accidente. Non ci vai più, basta!”
“Ma che sarà mai successo…”
“E’ successo quello che è successo. Mia moglie in certe situazioni io non ce la metto!”
“Ma di che situazioni vai cianciando, santiddio! Manco mi avessero aggredita…”
“GnmgnGRRRRRRR!!!”
Jurassico sta dando i numeri. Io lo osservo, incredula.
“Ragazzi, organizzatevi: se non posso io, il mercoledì sera c’è da andare a prendere Matteo al tennis! Non è un posto per signore, quello!!!”
Quando sono andata a recuperare il gaglioffo al tennis club, una sera, sono stata fatta oggetto di uno sgangherato approccio da parte di un (attempato) tennista un po’ mandrillo. L’ho agevolmente tenuto a bada, seppellendolo di risate (mie e degli altri signori presenti), ma compare Turiddu si è infuriato lo stesso. Si procurerà nome, cognome e qualifiche dell’improvvido corteggiatore, ben deciso a fargli passare la voglia di molestare sua moglie. E a giudicare dai cumulinembi che offuscano il suo sguardo, anche le mogli degli altri.
Perfetto. Ora ho un picciotto armato di lupara (virtuale, grazie a dio) e deciso alla vendetta, due guardie del corpo determinate a difendermi, una Miss che scuote la testa, borbottando: “Questi pennuti…” e un gaglioffo che, sardonico, minimizza: “Figuriamoci. La mamma è troppo vecchia, per queste cose!”
Che sia giunta l’ora di preventivare l'acquisto di un burqa?   


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