Cambio di stagione

“Insomma! Sempre ‘sto catorcio in mezzo ai piedi! Come vi devo dire che non dovete abbandonare le bici sul vialetto d’ingresso? ‘Sta casa pare un campo rom, mannaggia!”
“Io non c’entro” obietta la Miss “Sono i miei fratelli. E quello non è un catorcio! E’ la mia bicicletta… La usa Andrea.”
“No, fammi capire: quello si è già fatto fregare otto bici – record mondiale, a tutt'oggi imbattuto – e tu gli presti la tua? Sei matta?”
“Tanto io non la uso. Mi si scompigliano i capelli.”
“…”
“Mamma, ognuno ha le sue priorità. E poi a lui serve!”
“Già. Fintanto che non sparirà anche questa. E com’è riuscito a ridurre così una bici nuova, in pochi mesi? Ma chi è, Terminator???”
Levo di torno l’ammasso di ferraglia, dedicandomi quindi a cose più amene. L’allestimento cena, nella fattispecie.  
L’indomani esco in giardino e mi casca l’occhio sul velocipede incriminato: trattasi senza dubbio di modello di terza generazione. Nel senso che è la terza generazione di studenti che la malmena: quella è una due ruote di recupero. Il folle l’avrà raccattata dai fondi di garage della morosa, oppure direttamente dalla discarica comunale. Devo chiedergli lumi.
Nel frattempo, scopro che la bicicletta della Miss è al sicuro, nella casetta degli attrezzi. E che non è coperta di ruggine, soprattutto.
Non faccio nemmeno a tempo a rilassarmi, che dal garage mi giunge una voce estranea, che discute di politica. Incuriosita, vado a vedere che succede: trovo una radio sintonizzata su Radio 24 e Jurassico che sbuffa come un mantice, sudato come una grondaia, mentre si massacra nella sua palestra casalinga.
Il mio atleta part time ha ammucchiato in loco un bel po’ di attrezzi ginnici, per conservarli intonsi undici mesi l’anno, a causa delle avverse condizioni ambientali: lì dentro col caldo si crepa e col freddo si gela. 
In primavera, il clima diventa ideale: così, l’uomo si riscopre ginnasta e si lancia in potenziamento muscolare, bench press, stepper e addominali vari.   
Peccato che, nei lunghi mesi invernali, gli attrezzi e il loro immediati dintorni siano serviti da deposito per il materiale più vario, inclusa la legna per il caminetto. Legna che ora, assieme a una montagna di ciarpame, ingombra il passo a chiunque volesse transitare di là.
“Pffuuu, pffuuu, pffuuu… Poi sistemo tutto, tranquilla. Pffuuu, pffuuu, pffuuu… Elimino un po’ di roba e ripulisco ‘sto caos…”
Magnifica dichiarazione d’intenti. Il guaio è che sto aspettando un’amica, che vuol vedere com’è fatta la mia lavatrice: inizio a recitare le novene, impetrando che costei si presenti dopo la fine degli allenamenti. Ma proprio stamattina l’orso si doveva risvegliare dal letargo? La sfiga mi perseguita. 
A proposito: in che condizioni sarà la lavanderia?
Se tanto mi dà tanto, ci potrei trovare i topi morti un'altra volta. Giusto per evitare brutte sorprese – e figure barbine decido per un sopralluogo.
Ottima mossa: avevo scordato che ieri erano andati al tennis in due, padre e manigoldo. L’atmosfera è quella di una camera a gas: a parte le divise deposte a imputridire , c’è anche la cesta col cambio completo della settimana del maggiore. Del bell’addormentato, quindi: costui ha deciso che oggi farà il bucato, ma giace ancora privo di sensi nel suo antro. Il suo materiale, invece, staziona accanto alle lavatrici, contribuendo in modo fattivo allo sviluppo dei vapori venefici.
Se non provvedo all’istante, sarò responsabile del decesso per soffocamento di un’innocente madre di famiglia.
Rapida come Speedy Gonzales, caccio in macchina bucato per complessivi venti chili, scegliendo con oculatezza il più fetente, mentre chiudo quello che non ci entra in una cesta a tenuta stagna. Un flit di spray disinfettante & elimina odori garantisce la sterilità ambientale, almeno fino alla prossima invasione degli ultracorpi.
Con ritrovata serenità, mi avvio verso la macchinetta del caffè, per assicurarmi che anche lì non mi attendano sorprese. Nel frattempo, Big Gym si è trasformato in puliziotto: ramazza alla mano, sta eliminando le ultime tracce della legnaia improvvisata, impostami durante tutta la trascorsa invernata. Assieme a svariati altri fondi di magazzino, il tutto svanisce come per incanto: e il nostro box torna ad un aspetto decente, se non normale. Nei box normali ci stanno le auto, non le palestre.
Il problema è che noi siamo gente di un certo livello. Di follia.

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