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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Romanticherie in grigio

Metti una luminosa domenica di fine novembre. Metti una coppia di coniugi stagionati, a passeggio lungo un pittoresco sentiero di campagna.  Metti una rosa macilenta, occhieggiante tra il verde confuso sull'argine del fiume.  E metti un Jurassico, in modalità marito romantico , che s'intrufola tra i rovi, si graffia una mano, conquista la rosa e te la dona con un sorriso e un piccolo bacio.  Tu ti squagli, come da manuale, e ti compiaci di aver sposato un uomo così. Poi lui estrae la macchina fotografica, scatta due foto per immortalare la tua gioia, e te le mostra orgoglioso: "Guarda che bella!" E già tu non lo ami più come poco prima. Perché sbatterti in faccia la tua rotonda, rugosa, spettrale realtà??? L'amore è proprio cieco. Non mi stancherò mai di ripeterlo. 

Mezzo secolo d'amore

Che bello, ragazzi. Adoro gli anniversari di matrimonio, adoro festeggiare questi nonni con le stelle negli occhi, il cuore pieno d'amore e raggianti di orgoglio, circondati dalle splendide famiglie che hanno saputo creare.  Mi entusiasmo nel vedere come ci siano persone capaci di far germogliare l'amore, al punto di riempire una sala immensa di persone affezionate a loro sul serio.  Toni e Savina, che gran bella coppia. Che bello vederli ballare insieme, incerti nel passo ma sicuri nel cuore. Bello sentire l'emozione nella voce della nipote, che si commuove nel chiamarli i nonni migliori del mondo.  Che splendida serata ci hanno regalato. Tutti abbiamo brindato alla loro salute, assieme a loro ci siamo beati dell'atmosfera di gioia vera, amore grande e amicizia autentica.  Grazie ai due piccioncini , Jurassico e io abbiamo anche conosciuto due gran belle persone. A volte il destino - che sa essere molto crudele - ti regala un incontro insperato in circostanze

Deliziosi ossimori

Buttare giù una tisana dimagrante (orrenda) per accompagnare un muffin con le gocce di cioccolato (delizioso).  Non dimagrirò mai, è deciso. 

Casa libera nel week end

"Mamma, sabato c'è il diciottesimo di D." "Bene..." "Ho bisogno della casa libera!" "E perché? Lo fate qui???" "Ma va'! Lo facciamo in discoteca. Solo che dopo ci sono tre miei amici che non sanno come tornare a casa e mi hanno chiesto di venire qui a dormire" "E noi perché ce ne dovremmo andare? Abbiamo tre letti in più!" "Sì, ma non saranno solo tre, in realtà..." "Quanti saranno?" "Sette." "Sette?!" "Sai com'è, da cosa nasce cosa... Quando hanno sentito che dopo la festa si veniva da me hanno iniziato ad aggiungersi un po' di amiche mie... Insomma, ve ne dovete andare. Prendete il camper e vi passate un bel fine settimana di coppia, state un po' soli, vi rilassate e fate qualcosa di carino. Che vi fa anche bene!" "Mhm. In effetti, sarebbe anche il mio programma. Bisogna vedere se riesco a convincere tuo padre." "Per

Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate...

... a Casa per Caso. Essere ospiti a casa nostra è sempre un'esperienza ai confini della realtà.  Eppure, c'è ancora qualcuno che tenta la sorte e si arrischia a chiamarmi, annunciandomi il suo arrivo in una sera di mezzo autunno.  Annuncio da me prontamente girato ai figli attualmente presenti sotto al tetto paterno, i quali registrano la notizia con la consueta, compunta attenzione. Ovvero, mi badano a malapena.  In programma, una cena per soli ultracinquantenni alle pendici del Grappa, rientro a casa, pernottamento degli amici nella camera degli ospiti, di solito utilizzata come stanza da stiro. Ovvero, inutilizzata, dal momento che la sottoscritta stira una volta ogni quattro mesi.  Già la prima parte viene funestata da una delle mie solite performance c0n le lenti a contatto. Durante il tragitto in auto, la lente sinistra diventa insopportabile. Bloccata dalla cintura, sfilo la lente incriminata e faccio per riporla nel suo astuccio: sparita. Smaterializzata. Scom

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Wapp appena ricevuto da mio figlio minore. Sto morendo...

Vita da matrigna

Ci sono dentro da più di vent'anni, ma non mi ci abituerò mai.  Non mi abituerò mai a tutti quelli che ti studiano, per capire qual è il tuo, e poi giudicano se lo tratti come gli altri oppure no.  Questi Soloni che si permettono di salire in cattedra e valutare il tuo operato, senza aver la minima idea di come la maternità sia uno stato mentale, una disposizione d'animo, una condizione del cuore. Non un codice genetico trasmesso attraverso una mezza cellula.  Essere genitore risponde alla legge del tutto o nulla: uno o ti è figlio, oppure no. Non ci sono vie di mezzo, sfumature, parcellizzazioni della condizione di padre o di madre.  Ma siccome non ci sono passati, non lo sanno. Non lo sanno cosa significhi essere un genitore misto, un po' biologico e un po' no, avere un figlio di pancia e tre di cuore, aver cambiato molti pannolini ma non tutti, aver visto i primi passi di alcuni, i primi sorrisi di nuovo sereni di altri, il primo amore di tutti. Non sanno cosa