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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

Compleanno in cattività

Antefatto: da quando l’inesorabile avanzata del tempo mi ha regalato, oltre alle rughe e un esagerato numero di chili di troppo, un’insonnia incompatibile con quella dell’amato bene, le nostre camere si sono separate. Il nostro eroe ha preso cuscini e tablet, trasferendosi in pianta stabile nella camera dei figli maggiori. La sottoscritta è rimasta unica titolare della camera padronale, dotata di bagno, antibagno, e – soprattutto – separata dal resto della casa da ben due porte. Porte che tengo entrambe chiuse, quando sto dormendo: così, se a qualcuno sorge l’insopprimibile esigenza di prendere qualcosa dall’armadietto, può prelevarla senza svegliarmi. Ci siamo accordati che, quello che si sveglia per primo dei due, apre la PROPRIA porta, per consentire l’accesso al gatto, o al coniuge controlaterale, qualora questi desideri leggere il giornale assieme alla dolce metà. Ieri mattina (ore 7.30, ovvero 6.30 biologiche), dopo una notte parzialmente agitata, stavo letteralmente dorm

Scene di ordinaria quarantena

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"Aquiloootto..." "Aaaarghhh..." "È l'ora dei bacini!" "Bleah!" "Mi fai compagnia...?" Brontolio indistinto. "Daaai... Finché mi faccio il caffè!" Passi strascicati al piano superiore. "Arrivo..." Segue animato dialogo in veranda, sotto l'occhio sdegnato del peloso di Casa per Caso, svegliato dal chiasso. L'amor fraterno, ai tempi del Coronavirus.

Festa del papà... whatever it takes

"Auguri, amore! Veni qui, che ti do un bacio..."  "Ma... Perché?" "E' San Giuseppe, tesoro! Il tuo onomastico e la festa del papà!" Baci, abbracci, foto, ipotesi alcoliche e profferte alimentar-trasgressive per la serata, il tutto trascinandomi dietro i due malcapitati figlioli, svegli da poco e a dir poco perplessi dal mio inconsueto attivismo mattutino.  "Isolamento o meno, in questa famiglia si festeggerà! Userò quello che ho in casa..."  Tanto, io ho sempre scorte alimentari per un reggimento, e un frigo cantina in salotto. Ho detto tutto.  Presa da sacro furore, cucino mezzo metro abbondante di pizza al taglio, squarcio buste di patatine a volontà, appronto stuzzichini vari e mi preparo a riempire i bicchieri con il mio famigerato spritz, detto pigna per la capacità di stenderti. Tipo pigna in testa, appunto.  I ragazzi scendono lentamente le scale, mentre Giuseppe vaga per la cucina, sempre più perplesso.  Io, invasata,