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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Oggi mi punge vaghezza...

... di tinteggiare. La camera del filosofo, per la precisione.  Già antro dell'informatico, oggi deposito degli attrezzi ginnici del Jurassico, il cui unico scopo sembra quello quello di giacere immobili, a prendere polvere.  Non è come nei film, dove sorridenti signore, adornate da vezzose bandane, passano il rullo sulle pareti col sorriso sulle labbra. O meglio, è così, ma solo alla fine. Prima, devi passare al setaccio ogni centimetro quadro di superficie (anche i sopra, sotto e dietro. Le preposizioni dell'orrore), togliendo polvere, nidi di ragno, cadaveri di mosca e oggetti incastrati nei luoghi più impervi, per poi incerottare tutto. Alla fine, più che in una stanza da letto, ti sembra di stare nella Valle dei Re. Mummie dappertutto.  Come sempre, comunque, i miei adorati figlioli riescono a sorprendermi.  Accartocciata su me stessa a passare il battiscopa con la gomma magica, ho notato qualcosa spuntare da dietro il termo. Con uno strattone, ho estratto  l'

E due

Secondo compleanno senza Andrea.  Il nostro filosofo, l'ingegnere un po' pazzo, quello che ha cacciato quattro cose in valigia ed è partito alla ventura, per il Paese di Molto Molto Lontano. Quello che va via come un treno, adesso, alla faccia di chi dice che "certi giovani meglio perderli che tenerceli, in Italia".  Quello che fa il triplo carpiato, pur di venire a passare il Natale con la sua famiglia. Perché il Natale è il Natale, anche se dove vive lui nemmeno sanno cosa sia, il Natale.  Quello che ci manda le foto dalla Corea del Sud, giusto il giorno dopo il lancio del missile; quello che prende l'aereo e se ne va al mare il giorno dell'allerta tifone (con Mpc che si scioglie in lacrime perché non lo riesce a contattare, ma la Farnesina le ha mandato un sms sul cellulare, sollecitandola a chiamarlo e avvisarlo...); quello che ci manda le foto del pranzo (grigliata di locuste e insetti misti) o della cena (insalata di piovra, con tentacoli ancora in

Toc toc

Ciao, Pulcina. Scrivo dall'auto, quindi scusate se non sarò precisa, o ben impaginata. Era un sacco che non scrivevo, davvero. Ma visto che trovo i tuoi messaggi - carina, grazie! - eccomi a tracciare l'aggiornamento richiesto. Agli amici che, come te, si tengono informati su di noi attraverso i miei post, chiedo scusa. Ci sono cose che non è sensato scrivere, altre che se le scrivi ti querelano. E sarebbero le più interessanti e istruttive, credetemi. Poi, ci sono i fatti di Casa per Caso. E mi trovo impicciata a raccontare pure di quelli, mannaggia. Archiviata la parentesi infantile, durante la quale ci siamo conosciuti, siamo passati attraverso adolescenza e prima giovinezza, facendoci assieme qualche sana risata. Ora, i ragazzi sono giovani adulti, e non fanno più ridere come una volta. Ora, la cosa si è fatta seria, e parlarne mi sembra inopportuno, o autoreferenziale. Già, perché i Fantastici Quattro se la cavano alla grande, ma alla grande sul serio, e a Mpc e Ju