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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

Rientrata alla base

Più che altro, il plantigrado è tornato in reparto. La solita nuvoletta sfigata ci ha seguito per tutte le giornate libere che ci siamo presi, abbiamo camminato poco, mangiato molto e la mission di distrarre un po' Jurassico è nel complesso fallita.  Per fortuna ci sono gli amici, vecchi e nuovi, ad allietare un periodo altrimenti grigiastro.  Oggi il gaglioffo ha affrontato le intemperie senza ombrello, tornando dalla prova di recupero di Fisica con lo spirito risollevato ma gli abiti zuppi. Perché i miei figli non si attrezzano mai, dico mai in relazione al tempo che c'è fuori?  Quelli ignorano le previsioni, affidandosi alla buona sorte. Scelta pericolosa, di questi tempi: la fortuna si dev'essere dimenticata dove è localizzata Casa per Caso.  La sottoscritta, come sempre nei periodi così così, si è abbandonata alla lettura della quale al post precedente, abbinandovi un'attività inesausta di  scrittura.  Nuove produzioni letterarie stanno prendendo forma t

Memorie di una lettrice compulsiva

Se esiste una sindrome da lettura incoercibile, io ce l'ho.  Un fenomeno di tolleranza (me ne servono dosi sempre maggiori), dipendenza (non posso vivere senza), con punte maniacali nella gestione della roba . Me ne procuro sempre di nuovi e voglio ottenere quello che ho in testa, a costo di perderci  ore e ore per trovarlo.  Allo stato, ho quattro libri fermi a metà, che non riesco a portare avanti ma non vorrei abbandonare; cinque libri cartacei sotto i ferri più due e-book in lettura. A ciò si aggiunga l'ovvia lettura del quotidiano. Mio figlio Matteo mi guarda, e scuote la testa:  "Maniaca!"   Tanto per dire, ho appena chiuso - felicemente - un dramma capace di guastarmi le ultime trenta ore di vita.  Antefatto: ordinare un libro per l'Università a tua figlia, e aggiungere un libro anche per te, perché le spese di spedizione sono un affronto e un abominio. Raggiungere la cifra minima per evitarle non è difficile. Il difficile è non triplicarle, quan

A passo di capra

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Determinati a sfruttare la nostra nuova attrezzatura, Jurassico ed io ci immergiamo nella nebbia, camminando qualche ora letteralmente con la testa tra le nuvole. Emergiamo dalla nebbia, in mezzo a un pianoro che sembra rubato a uno scorcio d'Irlanda. In lontananza, un frastuono di campanacci annuncia la presenza di una  falange di vacche pezzate. Procedono in formazione, seguite da due umani e guidate da un paio di cani, abilissimi a costringere nei ranghi i pochi elementi indisciplinati. Uno spettacolo, osservarne i movimenti. Dopo ore di salita, lo stomaco reclama qualcosa. Sportivi forever, ci siamo portati due pasti sostitutivi ad alto tenore proteico... Difatti, eccoci seduti in malga, di fronte a un gruppo di Alpini d'annata, in attesa della grigliata. Non manca un buon bicchiere di rosso, perché il Grappa è una montagna ad alto tasso alcolico. Cin cin!