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Visualizzazione dei post da maggio, 2015

Tutor per caso

Era tempo che non accadeva più; il gaglioffo, studente redento, da anni si arrangia senza bisogno di controlli né tantomeno di aiuto.  Qualche settimana fa il nostro denuncia una grossa difficoltà in Fisica, materia dalla sottoscritta studiata quanto basta a fornire qualche utile dritta al rampollo. Un paio d'ore un pomeriggio, uno schemino volante un altro. Robetta, nel complesso: nulla, in confronto alle sedute plenarie dei tempi delle medie.  Ieri il nostro eroe torna da scuola.  "Mamma, abbracciami!" Approfitto dell'inconsueta opportunità (di solito quando mi avvicino implorando per una coccola vengo scacciata a male parole) chiedendo: "A che debbo l'onore?" "Ho preso SETTE  in Fisica!!!"  La mia lacrimevole reazione entusiasta lo scandalizza.  "Mamma, non è possibile... Ogni volta così! Possibile non ti renda conto che ti copri di ridicolo? Adesso lo scrivo a mia sorella..." Scambio di wozapp.  Ridicolo tacchin

Una nuova invasione

La Miss è rientrata al paterno ostello per una decina di giorni, il che comporta (almeno una sera) l'invasione massiccia da parte della figliolanza della cucina di Casa per Caso. Una torre di cotolette, accompagnata da una vasca di purè, fa da sfondo a una riunione familiare scandita da aggiornamenti, sfottò e risate, stavolta davvero oltre i limiti del surreale.  Tutta colpa del filosofo, il quale ci narra la sua avventura meneghina.  Intenzionato a trascorrere l'estate nel regno di Molto Molto Lontano, per uno stage aziendale, si iscrive al meeting dei partenti con i già tornati ma intenzionati a ripartire, riuniti appunto in quel di Milano.  Come da manuale, viene interpellata Zia Terry, in arte Mammamatta, la quale - fedele al suo nick - accoglie a braccia aperte il profugo veneto, fidando nella collaborazione della sorella, convocata in veste di Virgilio.  Il turista per Caso viene condotto al rifugio generosamente offerto dalla nostra grande amica, fornito di chi

Orgoglio smodato

Lampeggiare verde del cellulare. Sono due messaggi wozzap. "Mimmi, telefonami!"  "❤" Così chiami tua figlia lontana. Che te lo vuole dire a voce che ha preso il suo primo trenta... E il naufragar m'è dolce in questo mar(e di lacrime).

Piovono lumache

Già una è appena uscita dal dentista, le sembra di avere le guance di cemento e un canotto al posto della bocca, per tacere delle fitte alla gengiva. Di andare in piscina a smaltire stress e ciccia in queste condizioni non se ne parla nemmeno. Come se non bastasse, le tocca affrontare vento e potenziale maltempo per andare a recuperare la bici, abbandonata all'addiaccio fuori dall'ospedale,  per pregressa bufera. Ora ci vuole proprio Edward mani di forbice, impegnato a sfoltire a colpi di cesoie la siepe dei vicini, che decide di fermarsi un secondo, eliminare un intralcio, per riprendere a tagliuzzare a ritmo regolare. Una lumaca volante non identificata mi ha mancata di un pelo, per schiantarsi con un disgustoso sciack crack giusto davanti ai miei piedi. Pure io l'ho sbagliata di un capello, mannaggia. Ma buttarla con gli sfalci, no? Dobbiamo anche allenarci a sfuggire al fuoco amico del confinante giardiniere? Certe giornate sono buone solo quando sono finite. Uffa.

Rapporti difficili

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Che dire? Mi avevano avvisata. Con i figli mi aspettavano fiere litigate, ribellioni annunciate, incomprensioni incrociate e cortocircuiti emotivo-comunicazionali.  Mi sarei trovata degli estranei in casa, sempre in@@@ti con noi, isolati nel loro mondo e in guerra costante con tutti i fratelli.  Se dalle fiere litigate in giù posso confermare, dal cortocircuito in poi dissento.  A Casa per Caso ci si ama ancora come il primo giorno. E se il rapporto tra me e Jurassico è sempre stato un po' condominiale, data la consistente schiera di rampolli che si portava appresso sin dai primi approcci,  almeno tale condizione ci ha preservato dalle lotte intergenerazionali.  Dopotutto, furono i nostri figli maggiori a propormi le nozze. Forse si sono sempre sentiti coinvolti nella missione di renderla una scelta da non rinnegare.  I due minori li hanno sempre seguiti e imitati, evitandoci così di affondare sugli scogli dell'ormone impazzito e delle paturnie adolescenziali mult

Qualcuno mi aggiunga una RAM

Ora, passi uscire per comprare il latte, e tornare con un bagagliaio pieno di merce (di tutto, fuorché il latte).  Pazienza se mi confondo con i nomi dei figli, se mi devo concentrare per ricordare la data di nascita dei miei familiari, se senza il piopio del telefonino a ricordarmi gli appuntamenti non riuscirei nemmeno a farmi tagliare i capelli.  Ma non si può dimenticare la stessa cartellina quattro volte in tre posti diversi (come dire che in uno l'ho mollata due volte...), andare a casa a piedi dimenticando in parcheggio una volta la bici, una volta la macchina, scordarsi di fare tre pagamenti importanti in un solo mese e dimenticare di fare gli auguri a un'amica, con la quale ti sei sentita tre giorni prima del suo compleanno. Facendoti ricordare la data fatidica, oltre a tutto.  Vorrei capire chi mi ha assemblata così.  Ho una memoria da elefante per fatti risalenti alla prima guerra punica, salvo scordarmi mezza lista della spesa nel tempo di scendere le scale

Vecchi con grinta, grintosi ma vecchi

Uno entra in casa di riposo e incontra vispe signore vicine agli ottanta, in grado di indossare un cappello rosso magenta a larga tesa, a ombreggiare gli occhi lievemente bistrati, accordandoci un rossetto in tinta, senza sembrare fuori luogo.  Anche perché non sono lì come ospiti, ma come parenti "giovani" di quasi centenari indistruttibili.  Sfilo davanti alla palestra, dove un nutrito gruppo di atleti ottuagenari solleva pesi con aria intenta. Inizio a rivedere le mie convinzioni; forse non sono gggiovane dentro, solo perché sono in palestra ogni due per tre. Questi fanno lo stesso, e il più gggiovane sta a ridosso della novantina.  C'è poi il vecchietto con un occhio solo, che usa per squadrarti sorridendo da capo a piedi, sentenziando poi: "Bella signora! Complimenti..." rivolto a tuo suocero.  Il quale risponde: "Mio figlio è fortunato ad avere trovato una moglie così!"  Assenso generale di tutti i presenti.  Rimane da capire se compia

La mamma che vorrei (essere)

Una mamma presente anche quando tu sei assente. Col corpo e soprattutto con lo spirito.  Una mamma con una risata contagiosa, capace di farti sempre notare il lato comico delle situazioni.  Anche quelle più drammatiche.  Una mamma che nasconde le sue paure, le sue ansie e le sue lacrime dietro un inossidabile sorriso di incoraggiamento, grazie al quale tu smentirai le sue paure, le sue ansie e asciugherai le sue lacrime. Una mamma con le tasche piene di seconde occasioni, anche quando chiunque ne avrebbe le tasche piene di te.  Una mamma capace di credere in te più di quanto tu stesso sia disposto a fare.  Una mamma della quale puoi avere fiducia, alla quale poter dimostrare di meritare la sua fiducia.  Una mamma che rompe quando deve, ma non rompe ogni volta che potrebbe.  Una mamma che non si prende troppo sul serio, ma sa prendere sul serio te quando ne hai davvero bisogno.  Una mamma capace di essere sempre se stessa, difetti compresi, così da inseg

Viaggi d'istruzione

Ad Arquà Petrarca, con tutta la sua classe e l'omologa dell'altra sezione.  Il gaglioffo dopo meno di un quarto d'ora viene fatto uscire con il suo gruppo, per far posto al successivo. Visita lampo, manco il tempo di vedere le testimonianze storiche ivi conservate. Il ragazzo (appassionato di storia) era furioso.  Da ricordare il seguito del viaggio d'istruzione, a Este, con una degli insegnanti accompagnatori che fermava i passanti per sapere dove fosse un monumento visitabile... È stata visitata una celebre paninoteca locale, dove sono stati osservati da vicino piadina e spritz. Un'esperienza interattiva. Mio figlio voleva morire.  Tu li cresci come turisti perfetti, a due anni a Cerveteri e Morgantina, a sei la Villa del Casale, a nove le necropoli vichinghe e il castello di Amleto...  Poi arriva la scuola superiore, e te li guasta così. Con i viaggi di distruzione di massa.  Vergogna!  

Valentina dei miracoli e angeli caduti

Per i miracoli ci stiamo attrezzando. Sono vent'anni che lo ripeto, in questo fine settimana l'ho concretizzato. A due millenni dalla moltiplicazione dei pani e dei pesci, in Palestina, ecco arrivare l'espansione dei petti di pollo, a casa di Valentina.  Per evitarmi l'immane seccatura della spesa domenicale, ho deciso di farmi bastare le scorte rimaste nel frigo. Già discretamente depauperate dal fuori programma di sabato sera, vorrei ricordare.  Ho così deciso di realizzare una terrina di cotolette, utilizzando meno di un petto di pollo.  E qui mi è venuta in aiuto la tradizione familiare: ho attinto agli insegnamenti di nonna Letizia e zia Lidia, massaie di lungo corso e di consolidata vocazione al risparmio, applicando la loro tecnica di impanatura delle fettine.  Ovo, pan; pan, pan, pan, pan, ovo, pan pan. A filastrocca conclusa e frittura ultimata, potevamo contare su una torre di cotolette di robusta costituzione, consistenza croccante e gusto squisito

New entry a Casa per Caso

New entry a Casa per Caso: il gaglioffo si è accasato.  A quanto pare, il ragazzo ha trovato una donna capace di metterlo in riga, di farlo ridere e di indurlo a far sul serio.  E di indurre me, invece, a tentare atti autolesionistici.   Ma che storia è questa? Il mio piccino è talmente cresciuto da trovarsi la morosa e da superare con lei persino i confini di Casa per Caso?  Non può essere! Questo significherebbe che sono ufficialmente VECCHIA!  E difatti, direbbe lui... La notizia è confermata. Lui ha la morosa e io sono salita di livello: ora, mi colloco tra i quasi trapassati.    Ecco così che i nostri sabati pomeriggio, dopo tanti drammi, finalmente sono allietati dalla presenza (fugace, per carità. La ragazza è terrorizzata dall'idea di disturbare, col risultato di essere praticamente invisibile) di una leggiadra giovanetta, simpatica, educatissima e di gentile aspetto.  Un sollievo, dopo le drammatiche invasioni di ultracorpi tipiche della domenica pomeriggio, q

Missione (quasi) compiuta e ansia da prestazione

E' andata meglio di quanto pensassi. Con un lavoro di incastri da far invidia a un intarsiatore, ho chiuso sei questioni - importanti - in una sola mattina.  Riuscendo anche a passare per la discarica, uno dei must della mia esistenza.   Mi rendo conto di essere ridicola, ma quando riesco a trasformare quel pattumaio del retro del mio giardino in un corridoio lindo e ordinato la vita mi sembra più rosa. Liberarmi di mezzo bagagliaio di cartoni marcescenti, di quote indeterminate di ombrelli rotti, ciabatte sfiancate e oggetti ingombranti non identificati mi fa sentire appagata. Come da bambina, quando ti confessavi e uscivi dalla chiesa saltellando, sentendoti leggera e pulita. Scusate il paragone blasfemo, ma è esattamente così che mi sento. Una delle poche soddisfazioni garantitemi dalla mia nuova vita da desperate housewife: scaricare il pattume.  Pensate un po' come mi sono ridotta... Comunque sia, ho potuto tirare il fiato, almeno tanto quanto me ne è servito per

Essere o non essere

Il riferimento di tutti, per esempio.  Il problem solver per eccellenza, quella che s'inventa soluzioni   prêt-à-porter, quella che si fa carico delle criticità, riuscendo a declassarle a situazioni nella norma, soltanto da monitorare.  Ora, non che apprezzi queste manifestazioni di corale fiducia.  Non sono qui a lamentarmi, o a pretendere di essere sollevata dall'incarico di spazza-rogne di famiglia.  Però un po' di ferie me le potrebbero concedere, no? Un attimo di pausa, qualche giorno che non sia scandito da un ruolino più fitto di quello di un AD. Un momento per ricaricare anche le mie, di batterie, che tra un po' finiscono in discarica, alla voce "Esauste".  Niente, a quanto pare qui non è mai finita. Esiste un programma Zip anche per gli impegni coatti? C'è il modo di compattarli tutti assieme, in modo da contrabbandare un po' di tempo da dedicare a me stessa?  Devo trovarlo. Sta diventando una necessità vitale, altrimenti qui mi

Figli piccoli problemi piccoli, figli grandi problemi grandi (?)

Tipico luogo comune da sfatare. A parte che i problemi so' problemi, e quando tuo figlio ha tre giorni di vita anche le condizioni del suo traffico intestinale possono arrivare a rappresentare un dramma, l'importante è proprio questo. Non fare di ogni cosa un dramma.  Essendo sopravvissuta a ben altri cimenti, ora che son tutti maggiorenni mi chiedo se posso permettermi il lusso di entrare in modalità "madre rilassata". Sulla modalità "donna rilassata" ci stiamo lavorando... Ma ci arriveremo. Ultraottantenni permettendo, ci arriveremo.  Nonostante l'ultima trimestrale da urlo (di orrore), cerchiamo di trovare tempo e modo per qualche momento da passare tutti assieme, come ai bei tempi andati.  La Miss è troppo lontana per essere coinvolta, ma è presente in spirito: i racconti delle sue gesta riempiono metà dei nostri discorsi.  Sabato scorso, per esempio, c'è stato un convegno davanti al nostro caminetto acceso. Il che, essendo in maggio, er

No guilt trip

Voglio fondare un movimento. Un movimento per l'abolizione dei sensi di colpa.  Lo chiamerò "No guilt trip", e inviterò tutte le mie amiche e i miei amici a iscriversi.  Quanto a me, mi propongo di esserne il fondatore, giacché dai sensi di colpa mi sono liberata da un bel po' e da allora la mia vita è cambiata. In meglio. Sono più serena, sorrido di più e non vedo più tutto nero.  Mi sento felice come mai lo sono stata e rendo più felici coloro che mi stanno vicino.  Ho acquisito persino una rarissima abilità: quella di far andare d'accordo le persone, dirimendo le contese  e ponendo le basi perché non se ne creino.  Ho incrementato la mia lucidità, irrobustito il mio pragmatismo e riesco sempre a cavarmela, anche in mezzo ai problemi più complessi ed emotivamente coinvolgenti.  E tutto ciò non perché io sia più brava del resto del mondo. Credetemi, di imbranate come me ce ne sono poche. Spesso prendo granchi colossali, specialmente con le persone;

Endless love

"La prima volta che l"ho vista,  con le sue sorelle, in tre sotto un ombrello, e lei era la più bella. Un paio di scarpette modestissime, un cappottino rivoltato, e il viso di un angelo. Non avrei mai sperato mi guardasse. Invece... La prima cosa che le ho regalato, quando mi ha detto di sì, è stato un cappotto nuovo. Solo la stoffa, perché se lo è cucito da sola. Ho scritto a mia madre, dicendole di aver trovato la madre dei miei figli. Sono stato fortunato. Ho avuto una donna splendida." E dopo ti dicono che non devi piangere...