Un mercoledì da leoni

Mettiamo che una, dopo mesi e mesi durissimi, avverta un intenso desiderio di normalità. Mettiamo che una, considerato che la data esatta del diciottesimo del suo ultimo rampollo cade oggi, avesse voglia di un po' di festa. 
Non tanta festa, date le circostanze: una cenetta in famiglia, una torta, tanti auguri a te... cose così.  Cose piccole, ma non da poco. 
Naturalmente, la dea bendata non ci assiste. Anzi. Insiste a mandare avanti la sua collega Sfiga, che con quell'occhio di lince non sbaglia un colpo. 
Il gaglioffo è ancora pesantemente influenzato, e dopo essersi passato a letto gli ultimi sei giorni, oggi è più bolso di un ronzino. Tra gola in fiamme e febbricola insistente, altro che feste: oggi, gita dal medico e probabile antibiotico.
Fratelli lontani e batteri vicini.  Wow. E per di più,  un tempo bigio e umido da far venire la depressione anche al cugino Gastone...
Meno male che le feste organizzate sono già state attuate. La conseguenza è stata una moria di partecipanti - tutti i nostri ospiti sono caduti sotto i colpi di questo virus micidiale - ma almeno i ricordi positivi il neo-maggiorenne li ha già capitalizzati. Ora vado a chiedergli se vuole la torta delle rose. Chissà che un mazzo di fiori di brioches lo compensi un po' di questo compleanno scalognato... 
Così saluto gli amici vicini e lontani. Complice l'influenza, stanno tutti on line! 

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