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Visualizzazione dei post da febbraio, 2015

Un mercoledì da leoni

Mettiamo che una, dopo mesi e mesi durissimi, avverta un intenso desiderio di normalità. Mettiamo che una, considerato che la data esatta del diciottesimo del suo ultimo rampollo cade oggi, avesse voglia di un po' di festa.  Non tanta festa, date le circostanze: una cenetta in famiglia, una torta, tanti auguri a te... cose così.  Cose piccole, ma non da poco.  Naturalmente, la dea bendata non ci assiste. Anzi. Insiste a mandare avanti la sua collega Sfiga, che con quell'occhio di lince non sbaglia un colpo.  Il gaglioffo è ancora pesantemente influenzato, e dopo essersi passato a letto gli ultimi sei giorni, oggi è più bolso di un ronzino. Tra gola in fiamme e febbricola insistente, altro che feste: oggi, gita dal medico e probabile antibiotico. Fratelli lontani e batteri vicini.  Wow. E per di più,  un tempo bigio e umido da far venire la depressione anche al cugino Gastone... Meno male che le feste organizzate sono già state attuate. La conseguenza è stata una mori

Un altro addio, il più difficile

Nonna Iside ci ha lasciati.  Potrei scrivere cose bellissime su di lei, e non vi nascondo il mio desiderio di condividere con voi le qualità della persona migliore che abbia mai conosciuto. Colei che mi ha insegnato a fare la mamma e mi ha mostrato come dovrebbe essere una mamma: una tenerissima insegnante, un esempio inarrivabile.  Tuttavia, non lo farò.  Non lo farò per rispetto per lei, una persona schiva e modesta cui farebbe orrore essere la protagonista di un post rilanciato per tutto il globo terracqueo. Attraverso un computer, per di più, entità nei riguardi della quale nutriva un sospetto mai superato.  Così, mi limito solo a chiedere a voi, miei amici virtuali, l'unica cosa che lei, la mia fantastica suocera, avrebbe apprezzato davvero.  Una breve preghiera.  Una preghiera per lei, che ha lasciato un vuoto immenso nella vita di noi tutti, una preghiera per il suo adorato marito, tanto più solo in quanto privato di una moglie tanto adorabile quanto adorata. Un

Agriturismo da Mammapercaso

La Stamberga è al completo. Cinque ribaldi più il Gaglioffo, con una netta tendenza all'aumento. Ieri sera erano circa una ventina, attrezzati con derrate alimentari e beveraggi manco fossero in duecento. Mpc, cuoca sempre sul pezzo, ha provveduto con due vassoi di pizzette e una crostata king-size. Sai mai che i cuccioli muoiano di fame... Scacciati dalla nostra stessa casa, Jurassico ed io ci siamo rifugiati nella mansarda del camper, dai finestrini della quale sorvegliavamo con discrezione l'andamento dei festeggiamenti. Appostati tipo cecchini. Dopotutto, i minorenni erano numerosi; non sarebbe stata la prima festa a naufragare nel l'alcol... Come sempre, quando ci pensi per tempo non capita mai nulla.  E tu ti senti una m@@@@ ad aver dubitato di prole e contorno. Tutto è filato regolare e senza eccessi, anche se verso le undici e mezzo abbiamo dovuto sollecitare un'attenuazione del volume della colonna sonora. Le casse pompavano a tal punto che sobbalzava anche

Vorrei essere zen

Ci sono situazioni nelle quali tacere è misura prudenziale. Pronunciare l'ovvia verità significherebbe innescare un conflitto di dimensioni ragguardevoli e dalle conseguenze imprevedibili.  Specialmente ora, con la Stamberga infestata di giovanotti in vena di festeggiamenti.  A te, nume tutelare della casa, spetta il compito di dirigere il traffico nelle zone nevralgiche - le cucine, essenzialmente - e sorridere sempre. Anche se gli effetti dell'operato di taluni distruttori - della tua quiete, ma non solo - hanno minato persino la tua leggendaria capacità di sorridere in ogni circostanza.  Ecco dunque che, nello spasimo di mantenere l'autocontrollo, ti affidi al training autogeno. Senza successo. Respiri a fondo. Finendo solo per iperventilarti.  Tenti la via zen, ma dev'esserci una deviazione perché, più cerchi di astrarti, più ti senti profondamente affine a un qualche dio della guerra.  Altro che buddismo. Conti fino a dieci, poi a venti, infine smetti di con

Strafeste di compleanno

Roba da pazzi. Manco fossimo alla corte del Re Sole. Qui fervono i preparativi, dai quali la sottoscritta risulta rigorosamente esclusa. Le protagoniste sono le amiche del Gaglioffo, le quali, pare, intendono occuparsi anche del lato alimentare della faccenda. Un sollievo, se posso dirlo... "Mamma, non ti preoccupare. Ho operato le necessarie selezioni, saremo solo una ventina" "Solo?! A casa nostra? Venti cavalli scatenati...?" "Tranquilla. I maschi sono quelli che vengono qui sempre, non hanno mai distrutto nulla.Le femmine sono ballerine, si sanno muovere!" "Ok. Ma come la mettiamo con le dinamiche di gruppo? L'effetto branco?" interloquisce il Jurassico, già angosciato per l'arredo.  "Papà, le ho studiate in sociologia le dinamiche di gruppo. So badare a me stesso, e anche ai miei ospiti. Piuttosto, noi quando festeggiamo? Venerdì?" "Sì, venerdì. Unico momento nel quale saranno presenti tutti i tuoi fratell

Ciao, Gilda

Anche lei. Anche lei ci ha lasciato per sempre.  In silenzio, tranquilla, quasi con discrezione: nel sonno, il suo cuore ha smesso di battere.  E così se ne va un altro pezzo della nostra vita. Un pezzo importante, la zia bella, allegra, divertente; quella benvoluta da grandi, adorata da piccoli.  L'unica persona adulta, nei miei verdi anni, che davvero mi permettesse di essere una bambina.  Mai scorderò le vacanze a Malgolo, tra i meli della Val di Non, libera di essere me stessa senza subire pressioni, senza essere obbligata ad essere perfetta per legge, dove quel che facevo non veniva mai scannerizzato, polverizzato, passato al setaccio e condannato. A prescindere.  Non è facile per una ragazzina crescere con la disabilità in casa. Lei mi faceva sentire normale, una ragazzina come tante, mi faceva scordare le pressioni e le responsabilità che tutti gli altri "grandi" mi caricavano sulle spalle.  Una donna alla quale ho messo il sale nel caffè e che non ha